I Korova provengono da differenti esperienze, tutte maturate nei substrati rock-metal di certo underground collocato ai confini tra Lombardia ed Emilia.
Lo stile del gruppo ingloba fugaci stralci di nu-metal post moderno, più marcate – sebbene non abusate – influenze grunge, un tappeto indie-rock nostrano di stampo prevalentemente dark. In tale spettro sonoro, la voce percorre due differenti tragitti: ad un primo ambito di stampo melodico-straziante, francamente poco interessante, talvolta noioso, si alterna un growl estremo che - pur in assenza delle efferate truculenze tipiche del metal estremo, cui risulta più aduso - viene adattato con dignitosa perizia ai tappeti sonori sopra descritti, rendendo l’opera interessante e riabilitando tout-court il cantante. La fatica discografica, il lettore l’avrà intuito, ci sembra accattivante, sebbene contraddistinta da alcune ingenuità che con un minimo di esperienza si auspica andranno a sparire. Il combo ci ricorda, se ci è permesso un paragone, i blasonati Mistonocivo, che chi scrive ha avuto il piacere di veder rubare la scena ai deludenti Audioslave, a cui facevano da supporto, durante una data romana, nell’estate del 2003. Orbene, è appena il caso di dare fiducia a questi quattro ragazzi ed invogliarli un poco a profondere ancora (maggiori) energie in analoghi progetti musicali o nell’attività live. Li attendiamo, fiduciosi, alla media e lunga distanza. 69/100
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Riccardo Maruti: Voce, synth Anno: 2008 |