
In molti credevano che l'album omonimo dei Grinderman uscito nel 2007 fosse l'esordio di una band fondata da un musicista che cercava solo evasione dal suo progetto principale, per poi abbandonarlo senza mai riprenderlo, considerandolo da "una botta e via". Ma si sa, Nick Cave è sempre stato personaggio piacevolmente imprevedibile, e quindi radunati il fido Warren Ellis e gli altri due Bad Seeds Martyn P. Casey e Jim Slavunos eccoci qui, quasi a sorpresa, a parlare di Grinderman 2.
Il progetto, riconosciuto da molti addetti ai lavori come riecheggiante dei Birthday Party (gruppo punk che lanciò nel music business Cave ad inizio anni '80) non si discosta particolarmente dal diretto predecessore come impostazione, anche se l'approccio in questo caso sembra prediligere sia la melodia che la forma canzone rispetto a scatenati e lancinanti blues. Qui c'è tanto rock elettrico che blues appunto, la band continua il suo processo creativo migliorandosi rispetto al già ottimo debutto, lasciando solo qualche scheggia di post-punk in favore di brani più centrici e avvolgenti. Il singolo "Heathen Child", accompagnato da uno splendido e visionario videoclip è la parte più digeribile di Grinderman 2, col suo incedere epidemico grazie anche ad un refrain inossidabile, "When Comes My Baby" gode di una parte finale ossessiva, dove aleggia lo spettro del Cave più cupo (ma non necessariamente degli esordi), e "Evil" è un rock'n'roll dalle chitarre spianate e corrosive, dall'impianto melodico robusto e coinvolgente. Funziona benissimo anche il contrasto di chitarre acustiche con quelle elettriche di "Princess Of Montezuma", un brano per la quale, il Mick Jagger di oggi, venderebbe l'anima al diavolo per poterlo fare suo, una canzone tra le migliori del lotto, esempio di come fruibilità, scanzonatezza e sostanza compositiva possa convivere quando una band è cosi ispirata dal punto di vista compositivo.
Grinderman 2 quindi, tolta la polvere dalle custodie degli strumenti risulta essere uno dei migliori dischi puramente rock di questo 2010, un lavoro che dimostra come aldilà del suo progetto primario Nick Cave sia ancora capace di scrivere grandi canzoni. Forse i fan della prima ora del poeta australiano continueranno a storcere il naso, ma chi invece digerisce e apprezza semplicemente la musica di qualità, non può farsi sfuggire questo album.
80/100
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Nick Cave: Voce e chitarra Warren Ellis Violino e chitarre Martyn P. Casey: Basso Jim Slavunos: Batteria
Anno: 2010 Label: Mute Records Genere: Rock
Tracklist: 01. Mickey Mouse And The Goodbye Man 02. Worm Tamer 03. Heathen Child 04. When My Baby Comes 05. What I Know 06. Evil 07. Kitchenette 08. Places Of Montezuma 09. Bellringer Blues
   

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