Secondo impegno discografico, dopo "Strinkadenn Ys" per i francesi, o sarebbe più corretto dire per i bretoni Seven Reizh, si meglio dire per i bretoni, perchè la Bretagna e tutto l'insieme della ricca cultura celtica, dalla lingua agli strumenti musicali è il cuore della musica dei Seven Reizh
Secondo impegno discografico intitolato "Samsara" e secondo capitolo di una trilogia iniziata col disco precedente ma a differenza di "Stinkadenn Ys" che affrontava una visione antica della mitologia celtica questo "Samsara" ci conduce verso una visione onirica e futuristica, continuando comunque i racconti di Enora e Mael in questa opera folk/rock dalle tinte fortemente impregnate di calore e atmosfera celtica. Una musicalità ed un lirismo che inevitabilmente conducono l'ascoltatore ad immaginarsi sprofondato in atmosfere nebbiose e verdeggianti colline, circondati dal suono delle cornamuse, una musica fortemente connotata si è detto da riferimenti folk di chiara matrice celtico/bretone, riportata ai giorni nostri attraverso la modernità dettata da chiare basi Prog che attingono direttamente a sonorità orientate ed ispirate in particolare a gruppi come i Pink Floyd, i Camel o i Genesis. Veramente espressiva ed coinvolgente la voce femminile di Doro.t così come in generale le capacità strumentali di tutti i musicisti, particolarmente suggestivi i momenti più folk, con le cornamuse e gli strumenti tipici della tradizione bretone. Una conferma quindi per il gruppo francese, un buon disco chiaramente evocativo e di atmosfera, sicuramente non semplice e assolutamente non diretto, un buon album capace di creare momenti di estremo appagamento e di calore musicale, consigliatissimo a chi gradisce all'interno di una trama Progressive intarsi e passaggi dai colori intensamente folk. 70/100
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Claude Mignon: Guitar, synthesizers, mandolin Anno: 2006 |