Originari di Santa Cruz, California, i The Ducks sono stati un supergruppo di brevissima durata, formato nell'estate del 1977 da Neil Young, Bob Mosley (bassista proveniente dai Moby Grape, poi cantante solista), Johnny Craviotto (batterista che aveva lavorato con Ry Cooder e Arlo Guthrie, nonché con Mosley nel gruppo estemporaneo Fine Wine) e Jeff Blackburn, pressoché sconosciuto, poi divenuto noto quale co-autore del noto pezzo "My My, Hey Hey (Out of the Blue)" (aveva suonato di supporto ai Buffalo Springfiled con il misconosciuto organico Blackburn & Snow).
Il gruppo nacque da una jam session improvvisata nel 1977 alla quale partecipò casualmente Neil Young, da poco trasferitosi a Santa Cruz. Adottato il nome The Ducks, i quattro artisti annunciarono una serie di date nei club locali con biglietti di importo inferiore ai 3 dollari. In realtà, la band era costretta ad esibirsi nella giurisdizione della sola città di Santa Cruz - dai cui confini, effettivamente, non uscì mai - giacché Young era vincolato ad un contratto che lo obbligava ad esibirsi in tour soltanto con i Crazy Horse. In ogni caso, l'artista parve sinceramente coinvolto nel progetto, tanto da rilasciare dichiarazioni ardite, asserendo, per esempio, che i suoi nuovi compagni sarebbero stati in grado di suonare "Mr. Soul" meglio dei Buffalo Springfield. Tendenzialmente, il gruppo non preannunciava i propri concerti ma talvolta, grazie ad un minimo preavviso, il settimanale The Good Times di Santa Cruz ebbe effettivamente l'opportunità di pubblicizzare qualche evento. Le esecuzioni - che si concretizzavano generalmente in due set a serata, tre o quattro volte a settimana - interessarono anche sedi impegnative, come il The Catalyst, che aveva una capacità di 1.000 persone, il Civic Auditorium (ove tennero la loro ultima esibizione) e il Cabrillo Community College (location a cielo aperto tenuto di supporto a Elvin Bishop). Sedi meno capienti furono il Crossroads e il Veteran's Hall. Le scalette erano piuttosto bilanciate, comprendendo brani di ciascun artista. Tutti erano cantanti ed erano in possesso di materiale proprio anche se il più noto dei quattro la faceva da padrone: la tracklist generalmente comprendeva, tra gli altri brani, "Mr. Soul", un pezzo di Blackburn intitolato "Silver Wings", uno soul di Mosley intitolato "Gypsy Wedding" e una jam sessions in stile Chuck Berry cantata da Craviotto. "Comes a Time" fu inclusa nel live set prima ancora di apparire nell'omonimo album del 1978. Il set comprendeva anche il brano "Homegrown" (rimasto inedito fino al 2020, incluso nel disco omonimo), una cover di Ian Tyson & Sylvia Fletcher cantata da Young, e uno strumentale di stampo psych/surf intitolato "Windward Passage", poi arrangiato ex novo nello stile tradizionale di Neil Young, con la chitarra in evidenza. I Ducks conclusero il loro ciclo vitale soltanto sette settimane dopo il loro inizio, complice anche il furto patito da Young nella casa dove viveva in affitto, che gli costò parecchi strumenti e altre cose di grande valore affettivo e che pose fine alla sua incursione a Santa Cruz. Egli si trasferì altrove, abbandonando gli altri ad un destino effimero: pur continuando come trio, si sciolsero infatti poco dopo. L'uscita di questo album va a colmare un vuoto discografico prima parzialmente coperto da una manciata di titoli bootleg, tra cui "Take me down to the sun", uscito a nome The Ducks featuring Neil Young, recensito sempre da chi scrive (e dal quale sono stati ripresi fedelmente i cenni biografici che precedono). Questi nastri sono stati recuperati grazie alla ossessione di Young di documentare le sue attività: si apprende infatti oggi che il canadese aveva uno studio mobile con cui furono effettivamente registrati alcuni concerti dei The Ducks nell'agosto del 1977. Il mix di country rock, blues e rock & roll, concretizzato da questo organico, a volte anche con direzione piuttosto dura, ove tutti cantavano a turno e nessuno era un vero e proprio leader, era chiaramente il frutto di divertimento e passione. Concentrandoci sul solo Young, il suo lavoro alla chitarra è piuttosto atipico nei brani rock and roll, con assoli inusuali ma efficaci. Per quanto riguarda invece la sua discografia, egli vi attinge 5 volte, suonando "Are you ready for the Country?", "Mr Soul" e le allora inedite "Sail Away", "Human Highway" e "Little Wing", poi incluse rispettivamente negli album "Rust Never Sleeps", "Comes A Time" e "Hawks & Doves" (la terza è presente anche in "Homegrown", lost album pubblicato soltanto recentemente). Preme segnalare la meravigliosa versione di "Little Wing" che, totalmente priva delle connotazioni intimiste poi rese note, viene presentata in termini di ammaliante blues dalle forti connotazioni acide. In ogni caso il repertorio degli altri tre regge il confronto: preme al riguardo segnalare quantomeno la cover "Gypsy Wedding" dei Moby Grape e la energica "Silver Wings" di Jeff Blackburn, presente in due versioni. Il disco, comunque, documenta soltanto una parte del repertorio suonato dal quartetto: con riguardo al solo Young, sono purtroppo assenti "Mr. Soul", "Comes a Time" (presenti invece nel bootleg "Summer Of The Ducks", pubblicato nel 2013) e, ancor più grave, "My, My, My", una versione embrionale di "My My, Hey Hey (Out of the Blue)", scritta, come detto, assieme a Jeff Blackburn (assente, peraltro, anche in tutti i titoli non ufficiali). Con riferimento agli altri, sono invece assenti i seguenti brani: "Cryin' Eyes", "Take me down to the sun", "Love You Forever", "Do Me Right" e "Slow Down", presenti invece nel citato "Take me down to the sun". |
Neil Young - vocals, guitars Anno: 2023 A1 I Am A Dreamer A2 Younger Days A3 Gypsy Wedding A4 Are You Ready For The Country? A5 Hold On Boys B1 My, My, My (Poor Man) B2 I’m Tore Down B3 Hey Now B4 Wide Eyed And Willing B5 Truckin' Man C1 Sail Away C2 Gone Dead Train C3 Silver Wings D1 Human Highway D2 Your Love D3 I’m Ready D4 Little Wing D5 Car Tune E1 Windward Passage E2 Leaving Us Now E3 Mr. Soul F1 Two Riders F2 Honky Tonk Man F3 Sailor Man F4 Silver Wings |