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Highproject
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Bell’ensemble, questo dei Highproject, ennesima proposta svedese. Formato da sei musicisti di grande e variegata esperienza, è riuscito ad assimilare ogni differenza arrivando ad un suono che evolve, che sembra hard, si muove in pop, sconfina nel metal, accenna al folk-blues e si ritrova prog.

Con questo non si pensi ad un album confusionario, ma ad un lavoro ancora ‘in progress’ di ricerca di un suono “definitivo” ricco di spunti e momenti felici.
Si parte con un’altalenante 1000 people introdotta da un suono spaziale di synth-tastiere privato di ritmica che poi esplode con l’inserimento degli altri strumenti accompagnati da una linea melodica in bilico tra sonorità alla Camel e strappi di hard rock classico, tipo Europe, spesso rallentati in cupi intervalli sonori.
Altro esempio eclatante di questa commistione tra prog anni ‘70 e ’80, tra sinfonia e folk-blues, è il brano Prime time, con un intro di armoniche alternate a strappate classicheggianti che sfocia poi in una chitarra dalle sonorità heavy che percorre tutto il brano, accompagnando la linea melodica heavy-prog. Linea melodica che spesso viene arricchita da inserti della sezione ritmica e della chitarra quasi funky per poi riaccomodarsi ai toni lirici dell’hammond.
Belle anche Trust in Me con il suo inizio ritmico tribale che subito si apre a sonorità canterbury e ad una linea melodica in crescendo particolarmente gradevole che richiama spesso ballate inglesi e medioevali interpretate alla Blackmore’s Night, e Silent Treatment: un tocco di Pendragon, qualche atmosfera floydiana e tanti strappi ed inserti di hammond che ne fanno la più canonica in ambito neo-prog anche se forse un po’ già sentita, ma senza dubbio suonata benissimo. Interessante anche la conclusiva Veil, dalla raffinata ricerca melodica.
Nell'album è anche presente una cover dei Camel, Rhayader Goes to Town, che da un lato è una dichiarazione d'amore per le radici che la band sente per la propria musica ma dall'altro non aggiunge molto perché troppo 'cover' e poco personalizzata se non per certe sonorità ed per la linea armonica della chitarra.
Un disco interessante, ben suonato e ben registrato per essere una autoproduzione. C’è ancora strada da percorrere ma, come si dice, chi ben inizia è a metà dell’opera.
Complimenti.



Andres Altzarfeldt -  organo Hammond, tastiere
Stefan Andersson - Basso
Bjarne Forsbom - Chitarre
Mikael Gronroos - Batteria, percussioni
Robert Johanssen Lind - Voce, chitarra acustica, percussioni
Lovisa "Loa" Pingani - Voce, percussioni

Anno: 2022
Label: Autoproduzione
Genere: prog Rock

Tracklist:
01. 1000 People
02. Trust In Me
03. Prime Time
04. Rhayaders Goes To Town
05. Silent treatment
06. Veil





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