Che fatica! Nessuno mi aveva detto che collaborando con Artists and Bands avrei dovuto affrontare prove come quella che ho dovuto superare per recensire questo album. I Guttuzan sono una band umbra che nel proprio Palma Res ha la fresca vittoria alla rassegna Arezzo Wave Umbria 2015. Bella premessa quindi … Ho trovato il disco nella mia cassetta delle lettere al mio rientro da una breve vacanza in montagna e subito mi sono imbattuto in un oceano di musica (32 brani in due CD per 78 minuti di musica) che mi ha fatto pensare ad una sorta di bulimia, di incapacità di trovare una sintesi. In parte questa sensazione iniziale mi è rimasta anche dopo i ripetuti ascolti ma all’interno dell’album ho trovato anche buoni spunti ed una vena creativa che mi ha sorpreso per freschezza ed originalità. Un pot-pourri di suoni ad andamento sinusoidale, senza un genere definito (anche se nel solco dell’alternative rock inglese), con alti e bassi che rendono la concentrazione all’ascolto particolarmente difficile. Si passa dalle fresche sonorità alla Supergrass di “Alain Delon” ed “Olengo” a quelle più complesse e raffinate nel segno dei Doves e dei Mogway come “Manuela” e “Rome” mescolate al gusto alternative (anche se datato) di “Wowee Zowee” dei Pavement (“Gober”) … per cadere nella banalità di brani senza capo né coda che sembrano frutto di una logorroicità spinta dalla voglia di strafare e di far vedere la propria bravura. Cosa mi aggiungono la noiosa ed insignificante “Maria” o l’inutile “Aborto”? E cosa aggiungono le ballad ben costruite ma fuori contesto “Moses” e “Rain”? o i divertissement come “God”? Il disco risulta quindi senza un’anima ma la combinazione di varie idee e stimoli non ben controllati: occorre avere il coraggio di togliere per arrivare alla perfezione … cosa che ritengo a portata di mano della band che nonostante tutto mi ha lasciato stupefatto (in positivo) per almeno metà del disco e che attendo ad una nuova prova più omogenea 65/100
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Toflen: voce Anno: 2015 |