Si riparla dei Van Halen grazie a questa recente stampa in vinile di "III", primo e unico con Gary Cherone degli Extreme e ultimo in cui compare il bassista Michael Anthony, originariamente uscito nel 1998 soltanto in cd.
Il numero spalmato sulla copertina allude, evidentemente, alla terza incarnazione della band, mutata nuovamente grazie all'ingresso di un nuovo cantante. Prima di parlare del merito di quest'opera discografica, vanno spese doverose parole afferenti alla sua edizione in vinile. Una prima rarissima edizione del titolo fu pubblicata nel 2014: con numero di catalogo 9 46662-2 e in formato doppio 33 giri, l'edizione era stampata in Europa (paese non specificato), in doppio vinile nero, corredata di poster, guitar pick e numbered card. L'opera aveva un retaggio verosimilmente pirata, circostanza che si evinceva da vari fattori: Discogs contrassegnava il titolo come unofficial release, bloccandone la vendita sul marketplace; la tiratura di sole 75 copie in tutto il mondo era un fattore del tutto inusuale per una major come la Warner Bros. In ogni caso, oggi si intuisce agevolmente quanto questo titolo sia estremamente raro (chi scrive, abituale frequentatore di fiere del disco e anche generoso acquirente on-line, non ha mai visto in vendita questa particolare edizione). Nel 2021, escono diverse stampe, tutte doppie e in vinile colorato, ancora fabbricate in Europa. La prima ha numero di catalogo 9 46662-2-1, in vinile rosso/translucent (di questa stampa esiste anche una versione con vinili rispettivamente blu/verde). La provenienza pirata si deduce da diversi elementi: tralasciando la solita preclusione presente su Discogs, l'inserto presenta un errore macroscopico, kayboards e non keyboards, errore piuttosto improbabile, anche ipotizzando la distrazione di un correttore di bozze in casa Warner. Inoltre, sulla costina è espresso un numero di catalogo (9 46662-2-1), sul retro un altro (0 9364 66621 9). La seconda stampa, con improbabile numero di catalogo V HALEN 3A, è commercializzata in vinile rosso e presenta le medesime caratteristiche dell'altra: "kayboards" al posto di "keyboards" e diverso numero di catalogo sulla back cover. Nel merito, il disco si segnala quale punto più basso della discografia del gruppo, documentato anche da dati di vendita decisamente inferiori rispetto ai lavori precedenti, a causa delle diverse sonorità abbracciate dalla band (alcune delle quali determinate proprio da Cherone, molto indirizzato verso il funk rock). Bisogna partire da “Balance”, per capire come nasce questo disco. Dopo la pubblicazione del suo ultimo album con i Van Halen, Sammy Hagar litiga con casa discografica e management a causa della volontà della prima di pubblicare un greatest hits, poi noto con il titolo "Best Of - Volume I". Dopodiché, sorprendentemente, il gruppo si presenta ad MTV per consegnare un premio al cantautore Beck, con David Lee Roth nuovamente nei ranghi. Ma il cantante la fa fuori dal vaso (è convinto - non completamente a torto - che le ovazioni siano tutte per lui) e viene nuovamente sbattuto fuori dall'organico. Al suo posto viene reclutato Gary Cherone, frontman degli Extreme (gruppo che all'epoca condivideva con i Van Halen lo stesso manager). Il disco che esce fuori da questa unione è completamente disancorato rispetto al passato dalla band e la (pessima) copertina è un eloquente biglietto nel senso. Quattro soli i brani degni di nota: “Without You” (che tuttavia sembra opera degli Extreme, con il suo funky rock piuttosto inedito per i Van Halen), “One I Want”, “Dirty Water Dog” e “Fire in the Hole”, brano poi incluso nella colonna sonora del film "Arma Letale 4". “Neworld” pare qualcosa di incompiuto, “From Afar” e “Once” sono lenti ordinari e prevedibili, “Josephina” è una strana cosa acustica, “Year to the Day“ naviga in acque blues, “Primary”, “Ballot or the Bullet” e “How Many Say I” sono brani inqualificabili e non meritano neanche un'analisi dettagliata (sul terzo pesa peraltro l'aggravante della voce solista demandata al solo Eddie ed è meglio non commentare oltre). E poi c'è Gary Cherone, cantante favoloso negli Extreme, mero clone di Hagar nei Van Halen. Ogni artista/gruppo di livello che si rispetti è macchiato dalla presenza di un disco brutto nella sua discografia: David Lee Roth ha "Diamond Dave", i Clash "Cut The Crap", gli Slayer "Undisputed Attitude", i Genesis "Invisible Touch", Neil Young "Trans" e i Van Halen "III". La band di Pasadena tornerà su livelli dignitosi, pur non miracolosi, soltanto 14 anni dopo, con "A Different Kind Of Truth", che da un lato segna il ritorno di (uno svociato) David Lee Roth, dall'altro si contraddistingue per l'assenza di Micheal Anthony, non tanto per il suo basso, quanto per il suo meraviglioso falsetto, perfettamente complementare alla voce rauca del singer originario. |
Gary Cherone – voce Anno: 1998 - 2021 |