“Ruah” è un disco pieno di idee e che mette in risalto la ricchezza del background dell’autrice, la flautista toscana Carlotta Vettori.
L’album attraversa diversi piani sonori e l’autrice non ha paura di inoltrarsi nei territori ostici del free e del jazz più sperimentale inserendovi anche elementi di musica contemporanea e di rock. Carlotta ha al suo attivo esperienze importanti sia nel campo della musica classica che del jazz come quella con “Sonic Genome” e il grande improvvisatore Anthony Braxton. L’album si articola in otto brani di ispirazione diversa. “The light in the night” di oltre 15 minuti che apre “Ruah” condensa molti degli aspetti stilistici che interessano la flautista di Prato. Si tratta di una traccia incentrata sull’interazione improvvisativa, strutturata ma che permette grande libertà, che mette subito a nudo la grande esperienza strumentale della leader e l’interplay fra i musicisti. Su “Morgef” incentrato su una cellula melodica ma dalla ritmica più regolare e jazzata emerge il lavoro della bassista Silvia Bolognesi e del batterista Andrea Melani. “Berlino” è una ballata astratta in cui la flautista si accompagna al chitarrista Riccardo Galardini ospite anche in altri due brani. “Vertigo” è un brano basato sulla dodecafonia che nasce per tre flauti che qui si apre, invece, con la chitarra di Nicolò Faraglia. “Person Remembered” è un brano astratto che trae ispirazione dal tema di una vecchia serie tv mentre “Fastungel” ha un andamento più rockeggiante e cinematico. “Graphosfoné” è un pezzo di flauto “solo” che fa emergere il background classico di Carlotta mentre “Gazzelloni” è l’interpretazione di un vecchio classico di Eric Dolphy dedicato al grande flautista italiano. Nel complesso siamo difronte a un disco variegato ma dalla forte coerenza stilistica che ricorda la freschezza dei vecchi dischi di “Jazz a Confronto” o della “Horo Records” quando il jazz italiano osava percorrere sentieri sperimentali indagando sulle sue potenzialità senza preoccuparsi di confrontarsi con le vendite discografiche.
Carlotta Vettori si mette in gioco con coraggio, impiegando uno strumento che nel jazz non è stato poi utilizzato così frequentemente ma che permette grande espressività, con un album interessante che auspichiamo sia l’inizio di una carriera discografica sempre di più stimolante.
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Carlotta Vettori: flauti Nicolò Francesco Farfaglia: chitarra Silvia Bolognesi: contrabbasso Andrea Melani: batteria Riccardo Galardini: chitarra su 1, 3, 8
Anno: 2023 Label: self produced Genere: jazz, free-jazz
Tracklist: 01. The light in the night 15:34 02. Morgef 05:05 03. Berlino 06:33 04. Vertigo 08:55 05. Person Remembered 05:20 06. Fastungel 03:48 07. Graphosfoné 03:10 08. Gazzelloni 04:10
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