Sembra assai appropriata la descrizione "dark witch doom" che danno di loro stesse le BlackLab, due ragazze giapponesi qui al loro esordio discografico (anche se una versione 1.0 di questo album era già stata pubblicata in forma autoprodotta). In generale, la loro musica appare fortemente distorta, burrascosa e sferzante, inclusa in un range sonoro riconducibile ad un doom mai prevedibile, forte di numerosi cambi di tempo e una voce piuttosto originale.
Lo spirito dei Black Sabbath è marcatamente presente ("Warm Death" si presenta come una riscrittura di un loro classico), sebbene non manchino influenze stoner in almeno un terzo della tracklist e addirittura punk, nel brano "His Name Is". Il disco nasconde sprazzi di originalità: le Blacklab appaiono aperte a variegate influenze, pur permanendo sempre nell'alveo della musica dura e offrono una prestazione feroce e rabbiosa, assolutamente completa, a livello esecutivo, al punto di non far sentire la mancanza del basso, di cui l'organico è castrato.
Etichetta: New Heavy Sounds Paese: Japan Uscita: 20 Jul 2018 Genere: Doom Metal, Stoner Rock, Psychedelic Rock
band: Yuko (chitarra / vox) Chia (batteria)
tracklist: 1 Black Moon 2 Hidden Garden 3 Spoon 4 Symptom Of The Blacklab 5 His Name Is... 6 Warm Death 7 Fall & Rise 8 Big Muff
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