Il trentottesimo album in studio di Neil Young è in realtà un ghost album registrato nel 1976 presso l'Indigo Ranch Recording Studio a Malibu, in California.
Il periodo era particolarmente prolifico: tra il 1975 e il 1977, Young e il produttore David Briggs effettuarono periodicamente sessioni di registrazione nelle notti di luna piena presso il predetto studio, con l'intento di cristallizzare la vena incredibilmente creativa che caratterizzava il folk singer canadese. La notte dell'11 agosto del 1976 un Neil Young fortemente ispirato, armato di sola chitarra, registrò 10 pezzi di qualità incredibilmente elevata che, tuttavia, rimasero nel cassetto, quantomeno in quella primordiale versione. Buona parte di quei brani, infatti, vedrà la luce in altri album, seppur in forma rivisitata. In particolare, "Campaigner" apparve nella monumentale antologia "Decade" e "The Old Country Waltz" in "American Stars 'n Bars", entrambi pubblicati nel 1977, "Human Highway" in "Comes a Time" del 1978, "Pocahontas", "Ride My Llama" e "Powderfinger" in "Rust Never Sleeps" del 1979, "Captain Kennedy" in "Hawks & Doves" del 1980 e "Hitchhiker" addirittura trent'anni dopo, nel 2010, sul minimale e sperimentale "Le Noise". Le versioni qui riportate sono vergini, pure, cristalline, lontanissime dal concetto di barile raschiato che normalmente anima questo tipo di operazioni: pur evidenziando un lato del folk singer piuttosto noto e molto ostentato - quello intimistico e solitario, ciclicamente da lui sempre proposto, in studio e dal vivo - la performance evoca forti, intense suggestioni. Impossibile rimanere asettici all'ascolto, giacché il documento si segnala per il suo alto valore intrinseco capace, come è, di testimoniare la natura primigenia di alcuni dei pezzi che andranno a comporre il repertorio storico del cantante (questo vale per almeno quattro dei brani sopra elencati). Sublimato da una cover meravigliosa, l'album è peraltro impreziosito dalla presenza di due inediti, "Hawaii", sebbene un po' lontana dalla descrizione effettuata nel comunicato stampa ufficiale ("una ballata in crescendo, differente da qualsiasi altra cosa che Neil Young aveva registrato al tempo"), e "Give Me Strength", brano sporadicamente eseguito dal vivo (e soltanto nella metà degli anni '70). Funge da garanzia, infine, la presenza di David Briggs, produttore di album molto apprezzati, tra i quali "Everybody Knows This Is Nowhere", "After the Gold Rush" e "On The Beach". Nell'ascoltare questo disco, il cui acquisto è consigliato anche ai non completisti dell'artista canadese, non si può fare a meno di considerare amaramente che, quando si parla di vecchie glorie del passato - e Neil Young non fa eccezione, purtroppo - la qualità si nasconde spesso nei labirintici anfratti di polverosi archivi, raramente affiorando nelle recenti produzioni.
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Anno: 2017 |