Provate ad immaginare un antico menestrello che attualizza la narrazione in quadretti reali di forte impatto, veraci e passionali ma con la fermezza di tenere alta la memoria storica di eroismi e Resistenza.
Tutto questo troverete in Mare nero di Alessio Lega, artista che, come uno chef stellato, sa cucinare a puntino vicende con arguzia intellettiva. L’album è un ricco carrozzone di 13 pezzi che sa espletare le tematiche con svariate ambientazioni. Gustosamente circense è il trittico “Angelica matta” (con un richiamo ad Arbore), “Hanno ammazzato il Mario in bicicletta” (ricorda lo Jannacci esilarante), con l’aggiunta della melodia Pinocchiana e la conclusiva “Petizione...”. Piuttosto politicizzate sono: il singolo “Ambaradan”, con vari salti di tonalità ma briosa nel suo incedere e “Zolletta” (brano che parla di Enzo Baldoni, il giornalista ucciso durante la guerra in Iraq) che punta sul pianoforte e qualche violino sotto, per riempire le note basse della mano sinistra del piano, che è praticamente assente e “Porrajmos”, incentrata sulla seconda parte dell'ultimo conflitto mondiale. E, soprattutto la title-track, con il suo vessillo sbandierato a destra e a sinistra, il cui testo è accompagnato dalla musica che fa da servente al pezzo. Invece, “Santa Croce” ha un bellissimo inizio di mandolino e banjo con gli strumenti ottimamente bilanciati e con la totale assenza di percussioni, che si rivela scelta azzeccata. Merita menzione anche “Non sarai più sola”, briosa marcetta spensierata che, seppur con un ritornello un po’ scontato, possiede una strofa molto bella ed il suo incedere suscita un sorriso. Questa di Lega è senz’altro un’opera che fa riflettere, discutere, rimembra con efficacia, ironizza e diverte. Tuttavia Alessio, nello sfogare il suo mare nero in piena, non sempre tracima con scioltezza: “Stazione centrale” e “Fiore di Gaza” mancano di fantasia ma non sono di certo il petrolio inquinante delle altre 11 spiagge, che sventolano fieramente bandiera blu. Formazione: Alessio Lega: voce, chitarra acustica Francesca Baccolini: contrabbasso, basso elettrico, synth, chit elettrica, cori Rocco Marchi: pianoforte, synth, chit elettrica, percussioni, armonica Guido Baldoni: fisarmonica, pianoforte, organo, bebot, cori Enzo Cimino: batteria, percussioni Gigi Biolcati: percussioni Roberto Zamagna: banjo, dobro Rocco Rosignoli: chit classica, mandolino, bouzouki, violino, cori Tracklist: 01. Angelica Matta 02. Canzone del povero diavolo 03. Ambaradan 04. Santa croce di Lecce 05. Hanno ammazzato il Mario in bicicletta 06. Stazione centrale 07. Non sarai più sola 08. Maddalena di Valsusa 09. Porrajmos 10. Fiore di Gaza 11. Zolletta 12. Mare nero 13. Petizione per l’affidamento dei figli alle coppie omosessuali
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