Nell’epoca dell’urlo, dello spintone, dell’angheria, c’è chi prova, invece, a farsi spazio con il sussurro suadente di un cantautorato di gran classe che ri-dona il gusto dell’ascolto pacato e sorprendente. Parliamo del siciliano Salamone che già col precedente “Il palliativo” aveva già dato adito a rumors lusinghieri e promettenti. Promesse mantenute anche con “Pericoli e ballate”, 10 acquarelli di città, storie, strade, personaggi, angolature di vita, brillantemente descritte con tocco delicato e talentuoso. Qui c’è la carezza narrativa della “Paris” dell’800, come l’omaggio , terribilmente attrattivo, per quel “Sor Piero” un personaggio sui generis che sapeva calamitare folle, benché bollato come uno sgangherato neuronico. Il tutto in toni soffusi e rispettosi, quasi a voler sfiorare l’indole di ognuno di noi senza essere mai soverchiante. E l’intento è pienamente centrato con una proposta che rimanda alle suadenti sonorità del passato, tra inserti di swing, blues e folk. Ci si crogiola nel gusto di assaporare echi deliziosi di Sergio Caputo in “Pericoli”, “Sandali” e “Vuoti a perdere”; quest’ultima in clima Be-pop che, a mio parere, si candida a prossimo singolo (dopo “Se non m’inganno”, squisitamente ciarliera e godibile), in quanto riesce a divertire, nonostante la drammatica tematica di migranti e barconi colabrodo.
Buon per Salamone che si è aggiudicato il premio Lauzi e la candidatura al premio Tenco, ma ce ne saremmo accorti lo stesso del suo enorme talento, genuino e cristallino, cosi evidente in “Pericoli e ballate”. Il percorso dell’album è contraddistinto,peraltro, da lodevoli variabili, come i controtempi e violini a go-go di “Nel bel mezzo dell’inverno”, marcetta in stile Bertoli o le atmosfere folk della conclusiva ballata “Anche i cani hanno orecchie”, in cui l’armonica sposta il racconto su confini west-coast, per cementare l’invito a scovare l’essenzialità salvitica nella genuinità, abbandonando superficialità ed evanescenza. Armatevi di insana ironia e di minima vocazione anti-conformista per non farvi sfuggire i segreti reconditi e i suggestivi amarcord di “Pericoli e ballate”. Un’album che zampilla di fascinosa tradizione cantautorale che, se verrà ignorato dai grandi discografici, Iddio li perdoni : non sanno cosa fanno….
Year : 2017
Label : Libellula
Genere : cantautorato, swing, folk
TRACKLIST
1 - Pericoli
2 – Se non m’inganno
3 – Paris
4 – Il violinista dagli occhi blu
5 – Sandali
6 – Nel bel mezzo dell’inganno
7 – Vuoti a perdere
8 - Sor Piero
9 - Terusa
10 - Anche i cani hanno orecchie
FORMAZIONE:
Vincenzo Salamone : chitarre, voci, armonica
Luigi Pintacuda : chitarra elettrica
Alessio Patamia : chitarra elettrica
Ivan Ragusa : batteria
Antonio Leta : batteria
Cristian Sferruzza : basso
Vincenzo Lo Bue : basso, contrabbasso elettrico
Paolo De Ceglie : tromba
Michele Mazzola : sax
Emanuele Antista : violino
Nicola Rocco : fisarmonica Davide Orsi : organo
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