Ecco un'eccellenza italiana. I progsters Barock Project - da non confondere con i quasi omonimi Barrock, tra i primi esploratori, a metà degli anni '80, del movimento new prog italiano - sono capaci di passare con disinvoltura, ma mai repentinamente, da un genere musicale all'altro, sempre mantenendo costante un innato senso di credibilità, palesando la rara capacità di mantenere altissima la curva dell'attenzione. Questo album - il loro quinto, dal 2007 - è un vero e proprio pot-pourri di ascendenze sonore: "Secret Therapy" passa gradualmente da risonanze etniche a liquidità floydiane, mentre “Promises” e "New Tomorrow" elogiano i Porcupine Tree più ispirati, con la band collocata in una posizone talmente elevata, da apparire paritetica, demolendo il rapporto di sudditanza normalmente vigente tra allievo e maestro; "Waiting" dovrebbe essere portato come esempio a Spock's Beard, Transatlantic, Neil Morse, band o artisti illustri ma ultimamente un tantino carenti di ispirazione; “One Day” è capace di citare il folklore variegato di paesi europei tra loro diversissimi e “Broken” evoca l'efficacia del prog metal più ispirato, che ritroviamo anche nella conclusiva “Spies”, ove i nostri spaziano con puntuale precisione e piena attendibilità tra l'incisività dei primi Dream Theater e i Pink Floyd più magnetici e suggestivi. Detto questo, la qualità di questo lavoro meriterebbe una sublimazione vinilica, come già fu per il precedente titolo "Skyline", non meno valido, pubblicato in una raffinata confezione gatefold, a distanza di due anni dalla sua uscita, dai lungirimanti tipi di Pink Moon Records (QUI info su questa label). Nel momento in cui scriviamo, apprendiamo che il chitarrista Giacomo Anselmi si è unito alla band (è noto, tra le altre cose, per la sua militanza in una recente incarnazione dei Goblin. QUI una sua recente intervista), aumentandone il prestigio, e che quest'ultima è impegnata in un mini-tour interamente dedicato alla compagine internazionale (USA, Germania e Giappone): ne siamo felici, giacchè, al momento, questo gruppo è tra i pochi, in Italia, capaci di ostentare con orgoglio il vessillo artistico nazionale, competendo con realtà estere molto più blasonate. A breve una ricca intervista ad uno o due membri dell'organico. |
Luca Zabbini: piano, tastiere, chitarra acustica, voce Anno: 2017 |