Qualche anno fa, nel corso di un suo concerto, Eugenio Finardi ebbe modo di affermare che, inizialmente, la voce di Lucio Battisti, non soltanto, come noto, non fu apprezzata per il suo timbro particolarmente ruvido, ma anche perchè egli amava cantare in termini di sottile disallineamento, quasi fosse (volutamente) impostato un tantino al di sotto o al di sopra delle basi musicali da egli composte.
Ascoltare Max Casali produce un effetto analogo: il suo particolare modo di cantare, pur esternandosi in termini meno aspri e prendendo le dovute distanze da un colosso artistico come Battisti, lo vede analogamente (e non marcatamente) disancorato dal contesto suonato. La particolarità di una tale curiosa impostazione, obbliga giocoforza il fruitore della sua musica ad ascolti ripetuti e ponderati. Alla sua seconda prova discografica, abbandonato defintivamente il rap di trent'anni fa (sotto lo pseudonimo di Mister Ooze e con la produzione di Gazebo), oggi Max Casali si ripresenta in termini cantautorali giocando le carte dell'ironia (percepibile, ad esempio, in brani come "Tali e squali" e "Delitti di Stato"), del trascendentale, con riguardo al dialogo con Dio ("Caro dirigente"), dei rapporti interpersonali, in particolar modo dedicati all'amicizia (come in "Anime Vi-cine", che, in coppia con la cantante Francesca “Frutta” Ber, narra di confidenze tra un regista ed una attrice). Non mancano episodi suggestivi, più marcatamente malinconici ("Arrogante notte" e "Amicizie fittizie") o di attualità scottante, segnatamente legati alla cronaca nera, con riguardo alla donna martoriata (come in "Una ogni tre giorni", verità sconcertante dedicata al deprecabile fenomeno del femminicidio, mai attuale come in questo periodo). Non tutto è perfetto, ovviamente (potevano certamente essere contenute alcune ingenuità tematiche legate ai "soliti" luoghi comuni presenti ne "Popolo di maghi", peraltro infelicemente collocata ad apertura dell'opera discografica), ma la caratteristica di questo album è rappresentata soprattutto dalla sua capacità di generare delle riflessioni, anche (e raramente) in termini non sempre positivi. Il disco, a vocazione interamente e squisitamente cantautorale, è impreziosito dai raffinati arrangiamenti di Valerio Carboni, già sound-maker di grandi artisti (fra i quali Gianni Morandi ed Emiskilla) nonché apprezzato polistrumentista (nell'album suona la chitarra, il piano, il basso, la tromba e programma interamente le ritmiche). Formazione Max Casali: voce Valerio Carboni: piano, chitarra, basso, tromba, programmazioni, Andrea “Ciccio” Solieri: chitarra in “Caro Dirigente”, Francesca “Frutta” Ber: voce In “Anime Vi-Cine” Tracklist: 01. Popolo di maghi 02. Tali e squali 03. Arrogante notte 04. I nuovi Mosè 05. Anime vi-cine 06. Amicizie fittizie 07. La i-dea bendata 08. Una ogni tre giorni 09. L’arte in disparte 10. Delitti di Stato 11. Caro dirigente
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