A dispetto della quasi statica evoluzione a cui ci ha abituato il Blues nel corso dei decenni, gli adepti di tale genere musicale continuano imperterriti a nascondersi e bearsi tra i confortanti e ripetitivi riff che lo contraddistinguono, indifferenti della spasmodica ricerca di innovazione alla quale si sottopongono i musicisti degli altri stili.
Tra i tanti impavidi che si cimentano quindi in questo percorso artistico, spiccano di tanto in tanto alcuni nomi, in particolare tra i chitarristi, che lasciano il segno nella memoria degli appassionati. A tale categoria appartiene ormai da alcuni anni e senza ombra di dubbio lo statunitense Joe Bonamassa, giunto con questo Blues Of Desperation al suo dodicesimo album in studio, oltre alla innumerevole serie di incisioni dal vivo.
Declinato, per eccessivi impegni, il suo coinvolgimento con i Black Country Communion, progetto nato dalla collaborazione con Jason Bonham, Derek Sherinian e Glenn Hughes, il chitarrista e cantante ha quindi continuato senza indugio nella sua carriera solista, non disdegnando comunque le varie collaborazioni in giro per il mondo.
Come se non bastasse il significato oramai assunto dalla parola stessa 'Blues', alla quale si associa uno stato d’animo “giù di corda”, come recitavano i Creadence Clearwater Revival nella loro “Feelin’ blue”, e non solo, con questo album Bonamassa affonda ancora di più il tiro affiancandoci anche il termine '...Desperation', ma per fortuna il lavoro va a collocarsi tra quelle tendenze blues molto energiche e vivaci. Nel rispetto quindi del suo stile classico, l’artista non cambia vocazione e continua sul percorso che lo vede oramai tra i principali rappresentanti del rock-blues più duro, quello fatto di chitarre distorte e dinamiche sonore potenti. Tra ballate classiche, tempi cadenzati, qualche ritmo più sostenuto, e tanti riff già sentiti, l’album (prodotto tra l’altro da una vecchia conoscenza del rock, Kevin Shirley) scorre senza particolari pretese, ma con una serie di pregevoli assoli che meritano di essere annoverati al fianco di quelli del miglior Eric Clapton o dei compianti Gary Moore e Stevie Ray Vaughan.
Con questa incisione, siamo quindi di fronte ad una conferma di professionalità in linea con gli album precedenti, che, pur senza brillare per innovazione, riesce nel tentativo di interessare gli appassionati e perpetrare la più classica ed imperitura tradizione blues.
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Joe Bonamassa: Chitarra, voce Anton Fig: Batteria Greg Morrow: Batteria Michael Rhodes: Basso Reese Wynans: Tastiere Lee Thornburg, Paulie Cerra, Mark Douthit: Fiati Mahalia Barnes, Jade McRae, Juanita Tippins: Cori
Anno: 2016 Label: Mascot Music Production Genere: Blues
Tracklist: 01. This Train 02. Mountain Climbing 03. Drive 04. No Good Place For The Lonely 05. Blues Of Desperation 06. The Valley Runs Low 07. You Left Me Nothin’ Nut The Bill And The Blues 08. Distant Lonesome Train 09. How Deep This River Runs 10. Livin’ Easy 11. What I’ve Known For A Very Long Time
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