Formazione lombarda, nata nel 2007 con alle spalle due EP e un album del 2011 intitolato “Anywhere but Home”, i Dropshard tornano nel 2014 con un nuovo lavoro in studio intitolato Silk. Incisione rock-prog che risente delle influenze degli anni ’70, questa produzione dalle sonorità velatamente morbide conferma la maturità raggiunta dalla band che si esprime ad eccellenti livelli sotto tutti i punti di vista, in particolar modo quello strumentale. Ottimamente articolate sono le strutture dei brani, i cui testi sono esclusivamente in inglese a fronte di una line-up tutta italiana, tra i quali trovano posto anche tre tracce di più ampio respiro, arricchite da alcuni passaggi di pregevole fattura, degne delle migliori attuali tendenze metal-prog internazionali. L’unico aspetto a mio avviso migliorabile, ma comunque di buon livello, è rappresentato dal cantato, in alcuni casi forse eccessivamente lamentoso e poco concreto. A parte questo piccolo neo, l’album è meritevole di essere citato tra le migliori proposte prog attualmente in circolazione e senza alcun dubbio degno di essere paragonato a quelle di band del calibro dei Pain of Salvation, Wolverine, Porcupine Tree o Riverside. Di buon livello è anche la qualità audio, le cui sonorità non hanno nulla da invidiare alle produzioni più blasonate del settore, così come gli art-work del package. Un must per gli appassionati del settore che, chissà se volutamente o a caso, potranno acquistare il cd ed archiviarlo nella propria discoteca sullo stesso scaffale al fianco di quelli dei Dream Theater. |