Articolo originariamente apparso sul N° 37 (116/117) Luglio/Agosto 2008 di Musikbox (rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo), qui pubblicato per gentile concessione dell'autore. Figura di assoluto pregio nella scena romana d'avanguardia, Pasquale Innarella è un sassofonista cresciuto all'ombra del free jazz più viscerale, che vanta anche trascorsi nella tradizione bandistica, da lui mai rinnegata. Della sua produzione, va certamente ricordato “Music Of The Angels” - in trio con Roberto Bellatalla e Michele Rabbia - splendido album che ospitava anche John Tchicai.L'ultimo suo progetto, dal curioso titolo “L 'uomo del 300 Gilera”, offre uno spaccato del tardo hard bop e rappresenta un genuino omaggio a trombettisti quali Rudd a Moncur (citati con mirabile competenza dall'ospite Beppe Caruso), nonchè a sassofonisti di fine anni '60, primo su tutti Sonny Rollins (evidente la sua influenza in “Ra Bumbardon”, dove sono pure presenti citazioni della tradizione popolare, tanto cara a Innarella). L'ensemble appare coeso: le sonorità isteriche e mai lineari del sassofono si amalgamano perfettamente tanto con il veemente trombone di Beppe Caruso, quanto con le raffinate e colte soluzioni del vibrafono di Lo Cascio, uno fra i più capaci esecutori di questo strumento. Completano quest'ottima formazione il poco conosciuto - ma promettente - contrabbassista Paolo Grillo, e il batterista Roberto Altamura, musicista che i più attenti ricorderanno per i suoi molteplici e ricorrenti trascorsi nel free jazz italiano.
|