Un dettato ipnotico e filosofico che si protrae in un tempo indefinito, scandito da suoni elettronici imbrigliati da piano, chitarre e flauto, resta sospeso tra l’immaginario ed il concreto. In “Risorse Umane” di Mosè Santamaria, la musica, ispirata a Franco Battiato e Juri Camisasca, abbraccia la letteratura di Jodorowsky e Gurdjeff camminando sul confine che separa l’uomo e la sua Terra da un mondo spirituale, mistico. Genova è il nido di questo disco che, tra i vicoli della splendida città ligure, loda il mare, spesso ignorato da una società distratta, racconta la provincia invasa dagli alieni. In una corsa tra amore e prostituzione, parla di assenteismo alle urne, di multisale affollate, di religione e xenofobia. Il messaggio che sorregge l’impalcatura artistica dell’album è semplicemente quello di ritornare ad essere uomini, risorse e non consumatori del nostro pianeta, raggiungendo, così, uno stato di totale appagamento. Difficile classificare “Risorse Umane” in un unico genere musicale: forse è proprio l’intento dell’autore quello di non dare un’identità precisa al proprio lavoro, attraversando dimensioni di sound differenti. Un disco a tratti sarcastico che, grazie ad un linguaggio inusuale e poetico, stimola l’immaginazione, liberando la mente in un viaggio “cosmico”.
Tracklist: 01. Mine Vaganti Formazione:
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