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Lanzetti Roversi
Quasi English

L’incontro tra la storia passata e quella recente del progressive italiano ha portato a questo album sorprendentemente (mica tanto poi dato il calibro degli autori), innovativo e fresco. La voce di Lanzetti (fondatore degli Acqua Fragile, voce della PFM ed una vita passata sui palchi) e la vena compositrice nonché la bravura tecnica alle tastiere di Roversi (leader dei Moongarden e con molteplici collaborazioni con Submarine Silence, Mangala Vallis, Scraps Orchestra …) si fondono in sonorità che pur inserite nella vena prog/neo-prog italiana la superano sperimentando melodie e contaminazioni che vanno dal blues di “Have no standing” alla classica di “Bel Canto”.

Interessante inoltre la ricerca di una nuova espressività mescolando lingua italiana e lingua inglese ed un approccio recitativo alla Peter Gabriel oltre che ad una continua ricerca di superare i propri limiti non per mero virtuosismo ma per dare emozioni (che arrivano).

L’album è composto da sette brani originali più una cover dei Gentle Giant sorprendente per filologica ricerca (“Convenience”). Tutti i brani sono di buon livello e rendono omogeneo ma non noioso l’ascolto del disco: si parte dalle velocissime “Quasi English” e “Worn to a shine”, supportate dalla metronomica batteria di Mover ed i giri ripetuti all’ossessione delle tastiere per passare poi a “Heartsick clever”, una classica ballad con piano, chitarra e violino ad accompagnare la sognante e struggente voce di Bernardo … A seguire arrivano le “rocchettare” “Latitude aloud” e la già citata cover dei Giant, un ben riuscito mescolamento di generi tra prog, hard rock e jazz.

L’album prosegue poi con le parti che amo definire liriche: “Bel canto” e “Scorre l’acqua”, un delicato passaggio obbligato nelle radici della musica italiana rivitalizzate dalla sensibilità moderna degli artisti e che dimostra il livello di controllo della voce che Bernardo ha raggiunto.

Si conclude con la pirotecnica “Have no standing” che parte come ballad, calma, con un ricercato pianoforte alla Nocenzi (Gianni) per decollare poi in una claustrofobico giro di piano che mi ricorda molto le atmosfere dei Van der graaf generator e che da un’occasione a tutti gli strumentisti ed alla solita voce di Lanzetti (che comunque è pur sempre uno strumento, e più delicato degli altri) di dimostrare la loro bravura in coinvolgenti assoli.

Ottimo disco quindi che mi riconcilia con il progressive: se questi sono i risultati ben vengano le collaborazioni, l’unione dell’esperienza e del gusto dei sempreverdi protagonisti con la creatività e la freschezza degli attuali artisti … Non è più tempo di dinosauri.

Voto: 80/100


Bernardo Lanzetti: Voce
Cristiano Roversi: Tastiere

Guest
Jonathan Mover: Batteria
Erik Montanari: Chitarra
Fabio Serra: Chitarra
Mirko Ravenoldi: Chitarra
Michele Smiraglio: Basso
Mirko Tagliasacchi: Basso
I “Catafalchi del Cyber”: Cori
Simone Baldini Tosi: Violino

Anno: 2015
Label: Ma. Ra. Cash Records
Genere: Rock, Prog


Tracklist:
01. Quasi English
02. Worn To A Shine  
03. Heartsick Clever  
04. Latitude aloud  
05. Convenience  
06. Scorre L'acqua
07. Bel Canto
08. Have No Standing

BERNARDO LANZETTI



CRISTIANO ROVERSI



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