Quattro attori sul palco, quattro stereotipi del moderno vivere a confronto. L’innesco, un tema svolto in classe da uno studente, adolescente confuso e ribelle, in cui tutto il disprezzo e la disaffezione per i valori della generazione che lo ha preceduto prende forma.
A far da contraltare il padre, la preside del rinomato istituto cattolico frequentato dal ragazzo – una suora – ed una sua collaboratrice, dimessa segretaria factotum. L’ambiente, una semplice stanza dell’istituto – la direzione - che presto diventa aula di tribunale in cui l’incapacità di comunicare trasforma lo scontro generazionale in un gioco di reciproche accuse e difese, di parole dette e sottese. Tante forze in contrapposizione: la vocazione “missionaria” e persuasiva della preside che vuole per forza aiutare ma a modo suo, rimanendo cieca e sorda di fronte a chi non le ha chiesto aiuto; l’ingratitudine percepita da un padre – amministratore delegato di successo - tutto dedicato al proprio lavoro per poter “far star bene” la famiglia che però non “conosce” e non vuole conoscere; l’impossibilità di sentirsi libero del ragazzo che vorrebbe poter decidere per sé stesso ma a cui un’educazione scolastico-familiare inadeguata ha dato pochi mezzi per capire. Tre calamite che si attraggono per respingersi - autorità, convenzioni, ideologie - in un testo che non regala vincitori o vinti ma riflette l’inquietudine e l’incertezza di chi sta diventando adulto e di chi lo dovrebbe aiutare - non giudicare - nel cammino. Nel fitto dialogo a tre sono tanti i temi toccati, forse persino troppi per 70 minuti di spettacolo, espressi con una vena “verista” dagli attori, talmente nelle parti da far sembrare documentario la finzione: Fausto Cabra nel ruolo del padre, Viola Graziosi in quello della preside, Alessandro Bandini in quello del ragazzo adolescente e Ola Cavagna nella preziosa rappresentazione della suora assistente di direzione. Ma se si volesse fare una sintesi, ciò che si affronta sul palco sono alla fin fine due visioni del mondo e due morali: la convinzione che l’unico obiettivo per l’Uomo sia ottenere il successo, concentrarsi al massimo per raggiungere la pienezza delle proprie possibilità che derivano dalle proprie origini e con ciò essere più vicini a Dio, e la sensazione di poter invece essere “altro”, non incasellato, tutto da scoprire ed in divenire, con il peso oppressivo che sembra togliere il respiro di un modello di vita che vuole farti sentire sbagliato, bizzarro o malato perché diverso. Fino al punto da insinuare la certezza che, tanto, l’unico destino è la morte e nulla più. Ed allora perché agitarsi? Perché prevaricare? Perché non ricercare invece altri valori? Unica ancora di salvezza – anche per il pubblico – sembra essere la quarta “forza” in gioco, la sempliciotta suorina-segretaria che priva di sovrastrutture vede le cose per come sono, e ascolta senza giudicare, non interviene ma affianca e facilita, sempre e comunque dalla parte di chi ha ancora la speranza del futuro e non l’autodifesa e autoassoluzione di chi inizia ad accorgersi che non ha più tempo. Uno spettacolo che parla con semplicità di cose complesse ma vicine ad ognuno che si ritrova a cercare il proprio "agnello sacrificale" con cui fare i conti. E con cui iniziare a dialogare...
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 13 dicembre 2022
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Agnello di Dio dal 13/12/2022 al 18/12/2022
di Daniele Mencarelli
regia Piero Maccarinelli con Fausto Cabra, Viola Graziosi, Alessandro Bandini e con Ola Cavagna
scene e costumi Piero Maccarinelli musiche Antonio Di Pofi luci Cesare Agoni sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura
aiuto regista Benedetta Frigerio assistente alla regia Diletta Ferruzzi assistente allo spettacolo Lorenzo Ponte consulenza scenografia Anna Maria Gallo consulenza costumi Bruna Calvaresi assistente alla regia Irene Carera
produzione Centro Teatrale Bresciano
TEATRO PARENTI Via Pier Lombardo, 14 MILANO tel: 02 5999520
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ORARIO SPETTACOLI martedì 13 novembre ore 20.00 mercoledì 14 novembre ore 19.45 giovedì 15 novembre ore 21.00 venerdì 16 novembre ore 19.45 sabato 17 novembre ore 19.45 domenica 18 novembre ore 16.15
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