E’ passato qualche mese dall’uscita di “Icon”, quinta prova sulla lunga distanza dei nostri francesi dopo “Identisick”, uscito solamente un anno prima per Adipocere
Il cambio di etichtta sembra avere rinvigorito ulteriormente la band transalpina, quindi non potevamo non spendere due parole sull’uscita di quest’album. Già col precendete lavoro ci avevano dimostrato che ci sapevano fare, che la musica estrema è la loro strada e che una nazione come la Francia comincia ad essere competitiva anche nel death metal (vedi i compatrioti Kronos). Il corrente anno segna i loro dieci anni di carriera, i due lustri sono caratterizzati da una costante crescita musicale e una sempre maggiore fama nel settore, soprattutto con la penultima uscita. “Icon” è sicuramente un ottimo album death, ma racchiude in sé le più svariate influenze e sfumature. Innanzittutto, possiamo citare il grindcore, soprattutto per quelle “fughe” e accellerazioni grezze e brutali; poi l’hardcore con i riff pesanti e marziali. Via via scorrendo le tracce si possono anche riconoscere echi thrash e black, insomma chi più ne ha più ne metta. Però, il tutto rivisitato in chiave death. Una proposta pesante e consistente, che è caratterizzata da una cattiveria inaudita. Bravi come strumentisti, quello che colpisce di più è la voce che copre tutte le possibili varianti del metal: screming, growl , gutturale urla incontrollate; e sicuramente sembra azzeccato il piccolo cambio di line-up avvenuto alla batteria. Chicca è la presenza del cantante dei Disbelief nella song “Human Circles”. Da una band che ha condiviso il palco con Deicide, Dying Fetus, Morbid Angel ci si aspettava un grande album o per lo meno un album convincente e grintoso. Sicuramente “Icon” è un album pieno di sorprese e di un tocco di fantasia, adatto per chi ama i mix estremi. 80/100
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Olivier: Chitarra Anno: 2007 Sul web: |