Un concerto portato anche in giro per il mondo, dove ha riproposto il suo Genesis Revisited, reinterpretando storici brani di quando è stato chitarrista dei Genesis (dal 1971 al 1977). Ricreare quell’atmosfera con questa recensione è praticamente impossibile, ma è il buon Steve a darci questa possibilità, rivivere quei momenti con un elegante box che racchiude ben 3 CD e 2 DVD. Il concerto documentato è quello all’Hammersmith Apollo di Londra del 10 maggio del 2013, dove Steve ripercorre tutta la sua carriera con i Genesis, con una serie di ospiti come John Wetton, Jakko Jakszyk, Steve Rothery e Nik Kershaw . Da “Nursery Cryme” viene estratta la bellissima “The Musical Box” e la chitarra di Steve che ci fa rivivere momenti indimenticabili. Da “Foxtrot”, posta proprio ad inizio concerto, “Watcher Of The Skies” e la lunga “Supper’s Ready”, due dei momenti più emozionanti dello show. Non poteva mancare “Selling England By The Pound”, con “Dancing With The Moonlit Knight”, spettacolare, ed ancora “I Know What I Like” e, verso il finale “Firth Of Fifth”, con lo storico assolo sempre perfetto e coinvolgente. Ben quattro brani dal monumentale “The Lamb Lies Down On Broadway”, accolti calorosamente dai presenti e “The Chamber Of 32 Doors”, “Fly On A Windshield”, “Broadway Melody Of 1974” e la bellissima “The Lamia” (trasportandoci in un mondo fantastico!), hanno emozionato ogni persona presente. Non poteva mancare il periodo del dopo Gabriel e da “A Trick Of The Tail” sono estratti “Dance On A Volcano”, la convolgente "Entangled" e, posta nel finale “Los Endos”, lunga e con nel mezzo un accenno a “Slogan”, che faceva parte di “Defector”, suo lavoro solistico del 1980 e ben 5 brani da “Wind And Wuthering”, ovvero “Blood On The Rooftops” (da brivido!!), “Unquiet Slumbers For The Sleepers”, “In That Quiet Earth”, “Afterglow” e “Eleventh Earl Of Mar”. Una parte del concerto veramente inedita, perché parliamoci chiaro (e qui sicuramente avranno da ridire i gabriellani, ma lo sono anche io!), la vera discesa dei Genesis (musicalmente parlando, perché commercialmente il periodo Collins è sicuramente stato migliore, quello che li ha resi famosi alla massa), è stata dopo la fuoriuscita di Hackett, perché lavori come “A Trick Of The Tal” e “Wind And Wuthering”, sono sempre di un certo livello e nel dopo Hackett, solo i due lavori successivi, “And Then There Were Three” e “Duke” avevano ancora cose buone da dire e per il resto solo qualche brano, come “Mama”. La sola “Shadow Of The Hierophant”, fa parte del repertorio solista di Hackett, estratta dal suo splendido primo lavoro, “Voyage Of The Acolyte” del 1975, cantata da Amanda Lehmann, già chitarrista della sua band nei concerti passati Un concerto spettacolare, unico ed emozionante quindi, che Steve Hackett riporterà in giro anche nel corso di questo 2014 e tornerà anche in Italia, quindi per chi non ha avuto la possibilità di vederlo, consiglio con tutto il cuore di non lasciarsi sfuggire quella che sicuramente sarà l’ultima occasione.
94/100
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Anno: 2013 |