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Reptar
Body Faucet

Cinque baldanzosi giovanottoni di Athens (Georgia) cui piace divertirsi pensando ai ritmi africani come ninnoli da stropicciare per tirarne fuori eclettismo e fugacità, si travestono da eroi sfigati di stripes colorate, portano la bandiera di un falso fancazzismo e fanno una bella figura come formazione alt-pop lungo la scena ultima americana, dunque stiamo parlando dei Reptar, un nucleo sonoro che ama la psichedelica di lontani Panda Bears, Animal Collective come la (s)canzonatura inebriante di Wampire Weekend, un insieme musicale che dei cartoons ne fanno fonte ispiratrice e della fantasia frastornante un marchio di fabbrica.

Body Faucet è la loro ufficialità discografica , la loro sgombra visuale sonica che si imbelletta di ritmi, mossettine, hooks corali, refrain e contro refrain per una tracklist al seltz, frizzante e analcolica come le angolazioni twee che tanto piacciono alle generazioni ultime tra un giro in face book e twitter, un disco in cui è sempre estate o per restare più vicini, un festoso picnic nel giardino di casa; dodici soluzioni colorate di tutto e dove tutto si ascolta d’un fiato e dove si accennano anche passi di danza “Sebastian”, “Isoprene bath”, “Orifice Origami” o – come detta la sospesa “Ghost Bike” – rilassarsi momentaneamente tra le ombre esotiche di un fior di loto. Musica di contrappunti e annunciati  mid-psichedelismi, lampi e glammys nigger  tipo Studio 54Sweet Sipping Soda” o le alternative estratte da anime soul che rimbalzano melodiose e scattanti nella godibilità eterea di “Water Runs”, una piccola parentesi vintage che sfoga anagrammi e carezze in tutte le angolazioni d’ascolto.

Dalla Athens dei REM, il suono multi sfaccettato di una band che giocando e ri-giocando con gli strumenti e con la voglia di creare nuvole mosse a portata di tutti “costruisce” un disco di tutto rispetto, ottimo per saltare pagine nere di ogni giornata e micidiale per organizzare imprevedibili sedute di ottimismo, l’accompagnamento ideale per chi non si ferma mai.

75/100


Graham Ulicny: Chitarra/Voce
Ryan Engelberger: Basso
William Kennedy: Tastiere
Andrew McFarland: Batteria
Poof Daunghty: Percussioni

Anno: 2012
Label: Vagrant Records
Genere: Alternative/Indie Rock

Tracklist:
01. Sebastian
02. Please, Don’t  Kill  Me
03. Isoprene Bbath
04. Orifice  Origami
05. Houseboat Babies
06. Natural Bridge
07. Ghost Bike
08. New House
09. Thank You Gliese 370 B
10. Sweet Sipping Soda
11. Three Shining Sun
12. Water Runs
13. City Of Habits

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