Tornano i Kaipa, band svedese dove militava negli anni settanta un giovanissimo Roine Stolt. Poi nel 2000 il ritorno, sempre con il leader dei Flower Kings e con Hans Lundin, altro componente storico. Dopo qualche anno Stolt lascia i Kaipa nelle sole mani di Lundin, che riesce benissimo a dar vita ad ottimi lavori, come quest’ultimo Vittjar, splendido affresco di rock progressivo dalle tinte folk e fiabesche. “First Distraction” è totalmente strumentale dove emerge la chitarra di Per Nilsson, sempre perfetta e professionale e “Lightblue And Green” ci presenta una band in grande forma con la particolare e bellissima voce di Patrik Lundstrom dei Ritual ed in alcuni momenti sembra che voglia portare i Kaipa più vicino al mondo della sua band, grazie ad una componente folkloristica più marcata, undici minuti di grande prog, con divagazioni strumentali eccellenti. In “Our Silent Ballroom Band”, suite di 22 minuti, è in evidenza la voce femminile di Aleena Gibson , brano sognante con la dolcezza della sua voce e del flauto, il brano poi si arresta per riprendere in crescendo con tastiere intense e torna la voce di Patrik e la chitarra di Nilsson continua a svolgere un ruolo importantissimo ed il basso di Jonas Reingold è fantasioso e perfetto, un viaggio spettacolare nel’Universo Kaipa.Grande performance vocale di Patrik nella title track dove emerge una sua teatralità particolare, poi un violino che scandisce una melodia folk e “Treasure-House” ha un andamento quasi reggae, un sapore quasi pop ma che si integra alla perfezione con il resto dei brani. Anche le altre tracce sono degni di menzione, come “A Universe Of Tinynes”, cantato dalla sola Aleena, prima frizzante e solare, poi lento, arioso e malinconico ed ancora una volta un violino a rendere il tutto più sinfonico. Ancora splendide armonie in “The Crowned Hillside”, dove la chitarra di Per incanta ed il basso di Reingold è sempre perfetto ed ancora grande prog in “Second Distraction” completamente strumentale e ricca di appassionanti fraseggi chitarristici. I Kaipa sono quindi una delle migliori realtà del rock progressivo mondiale ed una delle poche che riesce ad essere migliore oggi che nei meravigliosi anni settanta. 85/100
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Hans Lundin: Tastiere e cori Special Guests: Anno: 2012 |