E' arduo mettere bene in pratica quelle che sono le intenzioni dei Rossometile in questo loro nuovo album intitolato Terrenica: riuscire a coniugare le qualità del pop melodico italiano, con il Rock ed in particolare con una vena Progressive che arriva fino a lambire territori Metal.
E' arduo, è impegnativo ed oggettivamente difficile ed infatti non credo che i Rossometile siano riusciti appieno a dare forma concreta e completa alle loro buone intenzioni. Terranica e tutto il suono dei Rossometile, poggiano sull'ottima voce di Angela Grassi e sulla chitarra di Rosario Reina, capaci di tirare fuori del cilindro delle sette note passaggi estremamente interessanti ma solo quando decidono di mettere un pò a parte la vena più pop per dare spazio a costruzioni sonore più impegnative, cioè quando è la chitarra a prendere possesso della partitura, cosa che non avviene con costanza durante i 10 brani dell'album. L'apertura è affidata a "Terrenica" brano molto d'atmosfera che ricorda un pò alcune idee già illustrate dai Magni Animi Viri con il loro progetto Heroes Temporis, il brano ha un buon appeal ed alterna con gusto momenti più duri, grazie ad un bel riffing, passaggi più melodici e buone orchestrazioni. Nel secondo brano, intitolato "In Viaggio" si percorrono territori che strizzano l'occhio ad un Pop/Rock anni '80, ricordando, specialmente per i passaggi di tastiera, i Duran Duran; anche questo è un brano complessivamente riuscito in cui l'equilibrio tra strutture musicali complesse e melodia si può dire indovinato. Il buon inizio di Terrenica prosegue anche con il terzo brano "L'inizio di una catastrofe" in cui si continuano ad incrociare il synth-pop ottantiano, il riffing più Heavy oriented ed un pop melodico di classe, creando nel complesso atmosfere che sanno essere affascinanti sia per intimismo e melodia che per rabbia ed aggressività. L'incantesimo ahimè però si spezza con "Novembre" in cui l'equilibrio così ben mantenuto fino ad ora si interrompe ed in cui la vena più pop prende decisamente il sopravvento, senza peraltro riuscire a mantenere un livello qualitativo elevato ma anzi cedendo ai più facili e banali ammicamenti delle canzonette d'ispirazione sanremese. Non si discosta di molto la seguente "Le strade di Zoran", pezzo povero e banale sia musicalmente che liricamente. Si cerca di rimettere ordine e riportare le coordinate musicali su quelle strutture più articolate che avevano fatto buona impressione al sottoscritto nei primi tre brani, con la mini suite "La grande piramide", divisa in due parti, di cui la seconda strumentale; suite in cui la chitarra di Rosario Reina riesce nuovamente a portare su sentieri più Prog Metal il sound dei Rossometile ravvivando e rendendo più concreta e corposa la qualità delle partiture. Con "L'uomo della preistoria" siamo di fronte forse al pezzo meglio riuscito di tutto Terrenica, il pezzo in cui meglio i Rossometile riescono a dare forma alle loro intenzioni, melodia e toni Heavy che si sposano perfettamente tra buoni riff, ottimi soli e la voce di Angela Grassi a fare da collante. Ma non appena finisce un buon brano ecco che arriva la delusione, sotto forma di nono brano, intitolato "Come stai", in cui si torna sui livelli di "Le strade di Zoran" e si continua con l'ultimo pezzo "Domani" che proseguendo sul pop easy listening, a parte un pregevole assolo di Rosario Reina, chiude in maniera onestamente deludente l'album. In conclusione l'intenzione dei Rossometile di riuscire a coniugare elementi così diversi tra loro come il pop italiano, il prog metal ed in taluni momenti un certo synth pop tipico degli anni '80 non si può dire totalmente riuscito, infatti a fronte di alcuni buoni pezzi come i primi 3 dell'album, "La grande piramide o "L'uomo della preistoria vi sono alcune cadute a picco, come "Novembre", "Le strade di Zoran" ed i due brani conclusivi, che inficiano notevolmente il risultato finale, anche i pezzi riusciti pur risultando gradevoli e piacevoli all'ascolto non fanno certo gridare la miracolo anche se dimostrano le indubbiamente ottime qualità canore di Angela Grassi e chitarristiche di Rosario Reina, così come nella norma e sicuramente più a proprio agio nella parti più dure, si può considerare nel complesso la parte ritmica con Nicola Potenza al basso e Gennaro Balletta alla batteria. Lavoro quindi onesto, almeno per quanto riguarda la parte più "heavy" ma nulla più, difficile era il compito che i Rossometile si erano posti come obiettivo e l'alternarsi di pezzi buoni ed altri, a mio parere, da dimenticare non gioca a fare alzare il giudizio finale che quindi non si discosta da una sufficienza di stima, che premia quanto di buono c'è in Terrenica ma che non ci consente di andare oltre, perchè molto di assolutamente non convincente è pure presente nei solchi di questo CD. Io credo che i Rossometile debbano prendere una decisione, fare una scelta, puntare solo ed esclusivamente sul pop sanremese pur se di qualità sicuramente superiore a molto di quanto si sente in giro, oppure continuare a mantenere elementi musicalmente più articolati, complessi e duri, insomma una vena più "Metal" all'interno dei loro brani, con un piede in due scarpe si rischia di scontentare entrambe le tipologie di ascoltatori, io personalmente ho apprezzato la vena più aggressiva di alcuni brani. 60/100
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Nicola Potenza: Basso Anno: 2009 |