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John Mayer Trio
Try!

Rimasi fulminato dalla voce e dalla chitarra di questo ragazzo (Mayer) ai tempi del suo primo album, che inizialmente non era stato distribuito in Europa. Incappai per caso in una canzone, "City love" e mi piacque subito quel suo modo di interpretare il pop, con la classe di chi la sa lunga e una vena bluesy.

In realtà il ragazzo è giovane (28 anni) e, indeciso se sfruttare o meno le sue capacità, registra un esordio estremamente pop, seppur molto ben "lavorato". Oltre al lato commerciale, però, emerge immediatamente un lato più raffinato, come quello di pezzi come "Neon" per intenderci, meravigliosa nella sua versione live del cd "Any given thursday".
Mayer nel frattempo ha vinto due grammy, registrato il succitato live, fatto un altro disco da studio, e ora questo nuovo album dal vivo "anomalo" col suo trio. Una sorta di side project alla sua carriera solista, forse.

"Try!" infatti è registrato dal vivo con John alla chitarra e alla voce e due vecchie belve come Palladino e Jones rispettivamente al basso e alla batteria, con alcune cover reintepretate alla maniera di questo ragazzo bianco che sente il blues nelle vene.
La cover di "Wait Until Tomorrow" di Hendrix, ad esempio, riesce ad essere più che soddisfacente e non porta al confronto: il trio suona, e suona molto molto bene: ritmiche sempre stuzzicanti per il genere (come potrebbe essere il contrario?) e assoli di chitarra decisamente spiazzanti. Si conosceva la bravura tecnica di Mayer, ma in realtà non era mai stata veramente messa alla prova. "I Got a Woman" di Ray Charles è un'altra ottima reinterpretazione. Poi alcuni pezzi nuovi. "Who Do You Think I Was", che suona abbastanza alla Steve Ray Vaughan, è ottima, potente e ritmica, mentre "Gravity" farà strage di cuori. Gran bel pezzo anche la nuova "Vultures". Altre scelte sono prese dall'album precedente in studio, come la bellissima versione blues di "Daughters" presente in questo album.

La vena pop di Mayer è innegabile, ma se tutti i songwriter da classifica fossero come lui vivremmo in un mondo migliore, anche perchè, a tratti, la venerazione per Stevie Ray Vaughan prende il sopravvento (soprattutto dal vivo) e le orecchie godono.
Anche se forse sarà veramente "cresciuto" quando non "suonerà" definitivamente più come nessuno.

In definitiva un bell'album, con gli ingredienti per piacere a tutti, ottimo regalo di Natale. Certo sarà solo il tempo a dire se è un modo per "svecchiare" il blues o per "imbastardirlo". Mi sembra presto per dare un giudizio in questo senso, come hanno fatto molti recensori sul web.

A inizio 2006, per la gioia di grandi e piccini, uscirà il nuovo album, "Continuum". Da lì capiremo se Johnny da grande vuole fare il bluesman oppure se continuerà a suonare in studio ottimo pop e a divertirsi dal vivo con la sua vera passione. Personalmente ha tutta la mia stima, in particolare da quando ha avuto il coraggio di registrare una versione acustica di "Kid A" (la canzone) dei Radiohead.



John Mayer: Chitarra, voce
Pino Palladino: Basso
Steve Jordan: Batteria, cori
Chalmers Alford: Chitarra (11)

Anno: 2005
Label: Columbia
Genere: Electric Blues

Tracklist:
01. Who Did You Think I Was
02. Good Love Is on the Way      
03. Wait Until Tomorrow (The Jimi Hendrix Experience cover)
04. Gravity
05. Vultures
06. Out of My Mind
07. Another Kind of Green
08. I Got a Woman (Ray Charles cover)
09. Something's Missing
10. Daughters
11. Try

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