Jeff Scott Soto è un grande artista e questo lo sanno in molti, le sue infinite collaborazioni (Malmsteen, Pell, Takara, Eyes, Talisman, Soul Sirkus, Journey), la sua grande voce e la sua solarità.
Oggi torna a ben cinque anni di distanza dal precedente e fantastico “Lost In The Translation”, vero must di hard rock melodico dalle mille contaminazioni. In mezzo la strana storia con i Journey ed il risultato è che Soto con questo nuovo lavoro non riesce a bissare le splendide sonorità del precedente. Forse perché questo “Beautiful Mess” mette troppo in mostra il lato soul e funky del cantante e forse anche perché non tutti i brani convincono pienamente. A volte sembra di ascoltare il Lenny Kravitz più recente (“21st Century” e “Cry Me A River”), altre volte Seal (“Gin & Tonic Sky”) e altre forse per il solo fatto che da un artista del calibro di Jeff Scott Soto ci si aspetta di più. Ma con un accurato ascolto ci si rende conto che l’artista è uno di quelli che riesce a dar colore ad ogni cosa che fa con la sua voce, sicuramente una delle migliori oggi in circolazione e così brani come “Hey”, visti da quest’ottica acquistano di più, per quelle melodie e per quell’orecchiabilità che non sempre guasta. Con “Mountain”, si ritorna a sonorità più rock, praticamente al vecchio Lenny Kravitz e a volte sembra di ascoltare un Prince più rock. Tracce più hard le possiamo trovare in “Testify” e l’AOR nella conclusiva “Take U Over With Me”. Tracciare quindi un risultato finale è un’arma a doppio taglio, non bisogna confrontarlo quindi con il precedente lavoro, dobbiamo dargli atto che ha una visione della musica a 360°, una versatilità che hanno in pochi, resta il fatto che stavolta il buon Jeff a mio avviso, ha voluto un po’ strafare con sonorità forse troppo facili. Un lavoro sicuramente ben fatto, ma che non riesce a decollare come dovrebbe. 65/100
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Jeff Scott Soto: Voce Anno: 2009 |