I Downtonone, giocano la carta del primo full lenght album e lo fanno dopo aver maturato esperienze live, anche con il progetto Rezophonic e dopo aver fatto girare un demo di 5 brani cantato completamente in inglese. Ma per esprimersi meglio e per far conoscere i loro testi, decidono di cantare in italiano e l’idea sembra essere stata di quelle vincenti.
Nel loro sound c’è qualche traccia dei Machine Head, ma forse con una dose aggressiva in meno, in quanto la musica della band di Livorno sa essere meno claustrofobica e più accessibile. Ottima la voce di Mikol, impegnato anche nelle rare parti tastieristiche e brani come “Quel Che Non Sei” e “Frenetico”, sanno essere duri, aggressivi, di grande impatto, ma senza lasciare da parte la melodia, che invade ogni traccia. Anche la chitarre di Massy e Valerio, svolgono un compito essenziale, quello di creare ruvidi riffs e lanciarsi ogni tanto in assoli semplici e lineari. In “Overture”, forse si sente di più l’influenza Machine Head, ma con un po’ di crossover in più. Una doverosa menzione la meritano anche brani come “Aria”, aggressiva più che mai, “Fino in Fondo”, brano stavolta molto più lento e melodico e la funkeggiante “Dentro Un Attimo”. Strana la scelta di coverizzare “Breakthru” dei Queen, brano molto lontano dal loro sound, ma il risultato sembra riuscito, anche perché sono riusciti a trasformarla e renderla parte del loro sound. Una band interessante, capace di aprirsi un varco nel settore underground e chissà se in futuro riusciranno ad andare oltre. 70/100
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Mikol: Voce, Tastiere, Piano Anno: 2009 |