Abile mistura di black e death quella proposta nel loro album di debutto dai sardi Astral Fortress che costiuisce un più che evidente riscontro dello stato di salute del metal estremo tricolore.
Il gruppo è coeso ed è composto da musicisti che vantano esperienza nello specifico settore visto che il chitarrista Talamandas proviene dagli Holy Martyr e il singer Enharioth ha precedenti con i Shardana e i Blacktones (entrambi sono ritratti in foto e sono i fondatori del progetto). Le influenze maggiori sono quelle dei norvegesi Darkthrone e gli americani Morbid Angel, ma sarebbe riduttivo limitare il loro soundwriting come derivativo dalle illustri citate band. Il disco, infatti, si presenta variegato con tagli melodici, sezioni devastanti e altre più ragionate, evidenziando un’ampia gamma di sonorità che assicurano un ottimo quadro complessivo d'insieme. La varietà di stili abbracciati non deborda mai in inutili estesismi e soprattutto non risulta mai dispersivo. Il tema conduttore sono le opere di Howard Philips Lovecraft, il solitario di Providence, che essendo un precursore della fantascienza non si poteva che omaggiarlo con un pezzo della durata di oltre undici minuti intitolato "Cosmic Void", il migliore del lotto unitamente alla tritaossa "The Dunwich Horror", un viaggio verso l’ignoto che catapulterà l’ascoltatore nello spazio infinito. Una menzione a parte la merita la conclusiva "Gaia, the Doomed Planet" eseguita interamente al pianoforte, una vera chicca dai contorni progressive. Difficile trovare punti deboli in "Spawn of the Stars", un lavoro dinamico, cupo, glaciale a tratti avanguardistico, volutamente grezzo per essere accostato al black degli anni novanta, piuttosto che a quello contemporaneo.
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Enharioth – voce Talamandas – chitarra Tat0 – basso Maze Of Torment – batteria
Special guest:
Imperfection - pianoforte in "Gaia, the Doomed Planet"
Anno: 2024 Label: Elevate Records Genere: Black/Death Metal
Tracklist:
01 - Quantum Fluctation 02 - Unanimated Matter 03 - Spawn of the Stars 04 - The Dream in the Witch House 05 – The Dunwich Horror 06 – The Lighthouse 07 – Rosemary’s Baby 08 – Cosmic Void 09 – Gaia, the Doomed Planet
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