C’è un alone di mistero attonro a questo disco. Quel genio di Joe Jackson ne ha inventata un’altra delle sue.
Chi sia (stato) Max Champion non è dato di sapere. La rete non fornisce informazioni precise e nemmeno sulle enciclopedia di musica più famose, questo personaggio viene citato. Secondo Mr. Joe Jackson, Max Champion fu un enigmatico artista inglese di Music Hall dei primi del Novecento, nato nel 1882 nell’East End di Londra. Che cosa fosse invece il Music Hall è presto detto. Fu una delle prime forme di intrattenimento delle classi lavoratrici inglesi, che a fine turno si recavamo nei pub per stemperare le fatiche della giornata. Il music-hall è uno spettacolo avvicinabile per caratteristiche e genesi al vaudeville statunitense e al varietà italiano. Si tratta, infatti, di un genere popolare che si svolgeva in luoghi non convenzionali come pub, ristoranti e solo in seguito in teatri, ed era costituito da numeri di arte varia eseguiti da diversi artisti. Per estensione, con lo stesso termine si indicavano sia gli edifici che ospitavano questo genere di spettacoli, sia i componimenti musicali che li accompagnavano*. Le canzoni del Music Hall sono per lo più ironiche e goliardiche, sentimentali (se non scabrose) ma anche patriottiche; il genere (pur considerato “non rispettabile” dai perbenisti dell’epoca) ebbe un grande successo nei primi decenni del secolo scorso nel Regno Unito. Le composizioni di Max Champion parrebbero quindi state molto famose al tempo, fino allo scoppio della Prima guerra mondiale, dopo di ché di loro si perserò le tracce (Champion probabilmente morì in Belgio durante il conflitto) fino a quando qua e là in Europa comparvero degli spartiti a suo nome. L’idea di Joe Jackson è stata quella di recuperare alcune di esse e riarangiarle per un’orchestra di 12 elementi. Ecco quindi “Mr. Joe Jackson Presents Max Champion in 'What a Racket!'”. Sul booklet dell’album magicamente il nostro cappellaio dalle mille idee non appare; anche se dietro il nome Prof. B. Waldorf, D.Mus, F.R.A.M. al pianoforte, potrebbe celarsi in realtà il fautore di questo progetto quantomeno singolare. Così come la voce baritonale a nome Mr.Champion fa nascere più di un’ipotesi ossia: a) è la voce catturata all’epoca e poi elaborata dall’AI (poco probabile, ma non completamente da escludere); b) più versosimilmente è la voce di Joe Jackson in parte rielaborata con qualche artificio tecnico (ben più probabile visto che in passato il nostro artista ha già fatto ricorso a questo tipo di espedienti). D’altro canto nel corso della sua carriera costellata da una ventina di album (incluse le colonne sonore per alcuni film tra cui “Mike’s Murder” e “Tucker: The Man And His Dream”, nonché aver composto la musica di accompagnamento nella fiaba per bambini “The White Cat”), il compositore inglese ci ha abituati spesso a frapporre album tematici a quelli più riconoscibili e riconducibili al suo stile, che è nato nell’epoca post punk, evolvendosi negli anni attraverso un rock con sfumature dapprima new wave e poi jazz (celebri fra tutti i suoi “Night & Day” e “Body & Soul”). Primo episodio strumentale di questo percorso alternativo è stato “Will Power” del 1987, per poi passare al crepuscolare “Night Music” e a “Symphony No.1”, inciso per Sony Classical, fino al tributo a Duke Ellington, “Duke” del 2012. Da un po’ di anni Jackson è tornato in parte a far musica con gli artisti con cui ha inziato la sua carriera, con un rock a volte scarno e tuttavia spesso assai coinvolgente, ma ha aperto anche le porte a nuovi valenti giovani musicisti che hanno contribuito alle sue incisioni da diverse parti del mondo (è il caso di “Fast Forward” del 2015, suddiviso in quattro parti registrate rispettivamente a New York, Amsterdam, New Orleans e Berlino, dove risiede attualmente il compositore). Undici i brani in questo album, che - secondo quanto affermato dal compositore - magicamente rivedono la luce in gran rispolvero, permettono di rivivere quelle atmosfere dimenticate nel sottobosco culturale inglese e legato alle origini della classe operaia, anche se noi siamo molto più convinti che in realtà trattasi di composizioni orginali pensate alla maniera del Music Hall. Il tutto ovviamente in stile Joe Jackson, che non si è certamente limitato alla supervisione del progetto, conferendogli un suono attuale e personale che molto ricorda il suo recente passato (in alcune parti addirittura qualche eco dall’ultimo “Fool”). Il progetto musicale in stile Music Hall non sarebbe completo se non fosse però corroborato da testi sagaci che raccontano la futilità della vita (“Why, Why, Why?”) piuttosto che dell’indolenza nei confronti dello sport (“The Sporting Life”), fino al lato voyeuristico di “The Shades of Night”, in cui il nostro se ne va in giro per la città a sbirciare attraverso le finestre improbabili scene di sesso; anche se il brano con una maggiore quantità di doppi sensi, in cui si descrive il rapporto amoroso tra esponenti di mondi apparentemente distanti e contrapposti, è certamente “The Bishop And The Actress”. “What A Racket!” costituisce quindi un altro capitolo a sé nella produzione di Joe Jackson, un’altra provocazione alle orecchie dei suoi fan, ma soprattutto una sfida all’ascolto di un genere ai più sconossciuto, un invito alla ricerca sonora, per uscire dal solito (ri)stagno musicale cui ultimamente ci siamo troppo abituati (e accoccolati).
* fonte Wikipedia
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Joe Jackson with Max Champion – baritone voice, arrangements Albert Bonehill – first violin Bessie Macdermott – second violin Harry Penrose – viola Hetty Leno – violoncello Eugene Robey – contrabass Jack Chevalier – drums, cymbals, pots, pans, Maltese gong Vesta Merson – flute, piccolo Dan Fyffe – clarinet, bass clarinet Gus Leybourne – trumpet George Tilley – trombone B. Waldorf – pianoforte
Anno: 2023 Label: Ear Music Genere: Brass & Military, Folk, World & Country, Stage & Screen, Cabaret, Vaudeville
Tracklist: 1. "(Overture): Why Why Why?" 4:37 2. "The Sporting Life" 4:02 3. "Dear Old Mum - A London-Irish Lament." 4:28 4. "Monty Mundy (Is Maltese)!" 3:02 5. "The Shades of Night." 5:12 6. "What a Racket!" 2:30 7. "The Bishop and the Actress." 2:36 8. "Think of the Show! - A Thespian's Lament." 2:44 9. "Never So Nice in the Morning" 5:08 10. "Health & Safety" 3:45 11. "Worse Things Happen at Sea" 3:51
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