Sono decisamente prolifici, i redivivi alfieri dell'epic metal Cirith Ungol: dal 2018 (cioè a 3 anni dalla loro re-union, concretizzata dopo circa 25 anni di assenza), i californiani hanno sfornato la bellezza di due album ("Forever Black" del 2020 e l'odierno "Dark Parade"), 2 ep ("Witch's Game" del 2018, e "Half Past Human" del 2021) nonché il primo live della loro carriera ("I'm Alive" del 2019). In termini più squisitamente pratici, quanto sopra si concretizza in una uscita discografica all'anno, una media rispettata da pochissimi tra gli odierni colleghi musicisti. Il quintetto pubblica oggi un album che - sublimato dall'ennesima copertina a connotazione ancestrale (omaggiata anche nel poster gigante presente nell'edizione in vinile), nonché da liriche che subiscono asseritamente l'ascendente dell'opera “The Horror At Red Hook” a firma di un Howard Philip Lovecraft particolarmente metaforico e critico, in ordine alla decadenza della società contemporanea - presenta i tratti distintivi dello specifico genere, incredibilmente fedeli alla loro inziale proposta musicale, ad oggi rimasta pressocché inalterata. Ciò, anche considerando le interessanti incursioni in alvei musicali inusuali, pur perfettamente incastrati nel roccioso substrato di sempre: “Sacrifice”, ad esempio, è impreziosito da una introduzione acustica di ispirazione spagnoleggiante, mentre “Relentless” presenta influenze chiaramente orientali e la conclusiva “Down Below” si pregia di lisergici cori femminili che si incuneano in un substrato inquietantemente apocalittico. Dovendo citare esempi più ancorati al suono seminale dei primi tre album, non si possono ignorare le usuali oscure incursioni che connotano “Velocity (S.E.P.)”, “Sailor On The Seas Of Fate” e “Distant Shadows”, così come la cadenzata "Looking Glass", che presenta un ipnotico assolo di chitarra in grado di richiamare tout court il magnetismo del Tony Iommi a vocazione maggiormente visionaria. In un tale granitico scenario, si staglia la voce urticante di un Tim Baker sempre graffiante e monocorde, apparentemente immune al passare degli anni. Nel momento in cui si scrive, la band ha reso pubblica la volontà di non prolungare l'attività live oltre il 2024, dichiarazione che potrebbe far intendere ad un prosieguo delle sole uscite discografiche: se il livello fosse quello che contraddistingue (anche) questa nuova fatica, caldeggiamo vivamente la pubblicazione di altri lavori, sicuri, come siamo, che nessuno di questi deluderà le aspettative e le speranze degli ascoltatori, finanche i più integralisti ed intransigenti. |
Tim Baker - lead vocals tracklist |