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Balletto di Bronzo
Lemures

Finalmente è uscito: il degno successore del leggendario "Ys", atteso per anni. 
Con questo lavoro, Gianni Leone conferma il suo talento indiscusso, sublimato da una direzione artistica che vanifica ogni intento commerciale, protesa, come è, a cristallizzare un percorso sonoro quasi unico, nell'odierno panorama musicale progressivo. 
Il titolo "Lemures" dice già tutto: non allude certamente ai simpatici mammiferi che vivono in Madagascar, ma agli spiriti dei morti riconducibili alla mitologia degli antichi romani, anime erranti che non trovano pace a causa della morte violenta da loro subita.
Sebbene siano assenti richiami all'archetipo tipico del concept album, il titolo fornisce una connotazione tematica che esprime al meglio il range sonoro dell'album tutto: le musiche, infatti, sono tetre, a tratti minacciose, finanche meravigliosamente macchinose.
E ciò porta ad risultato inequivocabile: questo disco, insieme al suo predecessore, rappresenta la più genuina espressione del progressive a tinte fosche, un dark prog, se vogliamo, in cui il virtuosismo (e non soltanto del tastierista) è sapientemente dosato in virtù di un interesse superiore che si identifica nella ricerca incessante del suono collettivo perfetto.
Il tutto, ovviamente, condito di quella sana follia espressiva riconducibile soltanto al Balletto di Bronzo del 1972.
L'opera, peraltro, rappresenta anche l'occasione di vedere finalmente incisi in studio brani largamente suonati dal vivo da varie incarnazioni passate, fino ad ora apparsi soltanto in "Live in Roma", dvd pubblicato sempre dalla Black Widow Records (si tratta di quattro pezzi: "Certezze fragili", "L'emofago", "Deliquio viola" e "Napoli sotterranea", l'ultimo dei quali presente anche nel vinile "On The Road To Ys (...And Beyond)", che raccoglieva brani live suonati negli anni da varie incarnazioni).
Pochi giorni fa, chi scrive ha posizionato sul piatto la propria copia originale di "Ys", suonandola incessantemente per ore, incapace di toglierla dal piatto, poi finalmente sostituita con "Lemures", con effetti assolutamente analoghi: e voilà spiegata la validità di un album, con un semplice gesto, quello di posizionare ad oltranza la puntina sui solchi, con l'intento di prepararsi ad un ascolto sine die, in preda ad un approccio di tipo catartico, innegabilmente intriso di mistico magnetismo.











Gianni Leone - voce e tastiere
Ivano Salvatori - basso
Riccardo Spilli - batteria

Anno: 2023
Label: Black Widow Records
Genere: prog rock

Tracklist:
1 Incubo e succubo 3:54
2 Oceani sconosciuti 4:22
3 L'emofago 4:29
4 Napoli sotterranea 6:35
5 L'ombra degli dei 8:19
6 Labyrinthus 8:58
7 Certezze fragili 7:29
8 Deliquio viola 7:49
9 Il vento poi 6:11


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