Una novità fresca e originale che recupera una tradizione linguistica dimenticata ricollocandola all’interno di un prodotto musicale folk-rock dal grande potenziale.
L’operazione effettuata dall’Orchestra del Paese Immobile si colloca fra lo studio antropologico e la popular music andando a ripescare la lingua osco-umbra, caratteristica dei popoli sabellici dell’Italia centrale, che è ancora utilizzata in una fascia di territorio che va da Ascoli a Formia e in particolare caratterizza il dialetto in uso a Velletri. La città, di oltre 50mila abitanti, è la più popolata fra quelle poste nella cintura dell’hinterland della capitale, in particolare è il centro più distante fra quelli posti a sud di Roma, nella cosiddetta area dei Castelli, all’estremità dei Colli Albani. Questo originale recupero della tradizione dialettale sfocia in un crossover fra canzone folk, rock e rap e impiega i testi di un intellettuale locale, Roberto Zaccagnini, attore, libraio e poeta, in bilico fra pungente satira di costume e conservazione delle tradizioni locali. E’ dall’incontro di questo con il musicista locale Matteo Scannicchio, cantante e compositore, capace di scrivere una canzone d’autore matura e convincente, che si è formato questo collettivo che vede la partecipazione di oltre 30 musiciste e musicisti di Velletri. I testi di Zaccagnini hanno come riferimento un mondo velletrocentrico che va a recuperare storie, luoghi e personaggi tipici del territorio e della sua tradizione contadina. Il suo personaggio, conosciutissimo a Velletri, è centrale anche nelle attività performative dell’OPI e il nome stesso del progetto deriva da una sua definizione metaforica della cittadina laziale. Il risultato è un disco sorprendente che non sfigura affatto vicino alle produzioni della canzone d’autore italiana di rango, anzi, sia per varietà della proposta musicale che per raffinatezza delle soluzioni orchestrali impiegate avrebbe il potenziale per arrivare ben oltre le frontiere del comune di provenienza. La coralità degli arrangiamenti e delle esecuzioni, figlia del carattere collettivo dell’OPI, rende i brani ricchi di idee e di spunti, pur incentrandosi sulla vocalità calda e caratterizzante di Scannicchio. L’uscita dell’album, per ora limitata al solo comune di Velletri, è accompagnata dal video di uno dei brani più significativi del disco, “Microbo o Moschino”, ma i potenziali singoli sono vari. L’Orchestra del Paese Immobile dimostra, in un epoca di dischi “usa e getta” prefabbricati dalle majors tramite format televisivi al limite del trash in cui tutto è ridotto ad apparenza e a competizione individualista, come una produzione frutto della cooperazione fra le persone, all’insegna della passione, dello studio e del recupero delle proprie radici, possa dare vita a grande musica popolare. |
Matteo Scannicchio: voce, piano, synth Riccardo Marinelli: mixing, sound engineer Anno: 2023
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