Vertigine è il secondo album (il primo prodotto da una label) per il rock trio fiorentino degli Underfloor, ormai una delle realtà alternative più consolidate della penisola.
Le 7 tracce di questo nuovo lavoro ci mostrano una bella maturità espressiva e compositiva, con un sound a metà strada tra Afterhours, Marlene Kuntz e Radiohead, facendo emergere una robustezza lirica davvero sopra la media, cosi come è nel suo complesso questo disco. Malinconia, desolazione, rimpianto e rassegnazione sono un po’ le parole chiave dei testi della band che spesso cozzano invece con un approccio acido e psichedelico come nella bellissima “Non Più Parole”, dove emerge tutto l’amore per le soluzioni stilistiche di Tom Yorke, senza dimenticare l’arrangiamento orchestrale dell’altro picco del lotto con “Ancora Un Inverno”, pezzo dotato anche di un grande appeal radiofonico. La chitarra acustica apre “Insensibile”, spezzando cosi il filo di tensione sonoro con chi l’ha preceduta, dove la flebile ed espressiva voce di Matteo Urro scivola delicata sorretta da un basso in evidenza e da una batteria che accompagna il tappeto sonoro senza mai sbavare. Si conclude con i 10 minuti abbondanti di “Dall’Esterno”, brano ricco di effettistica iniziale delle sei corde dove il trend psichedelico si espande fino allo spasmo, per un viaggio ricco di pensieri sognanti ed eterei. In conclusione Vertigine, è un buon album dove alla mancanza di una vera impronta personale fa da perfetto contraltare una stesura lirica interessante anche se sempre molto "pessimistica" nel suo concretizzarsi; senza dimenticare le ottime basi imbastite anche con una buona perizia tecnica. Non un prodotto per tutti ma chiunque ci si avvicini, può innamorarsene. 70/100
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Matteo Urro: Voce e chitarra Anno: 2008 Sul web: |