Il concerto di Frah Quintale, al secolo Francesco Servidei, sul palco del Rock in Roma, all’Ippodromo delle Capannelle, ha regalato una serata memorabile non deludendo le aspettative del pubblico, accorso numeroso. L'esibizione del cantante bresciano è stata preceduta dall’emergente Tutum Rush, che ha proposto una tracklist di puro movimento, puntando chiaramente a far ballare i giovani, con pezzi come “Sparring Partner”, ”Too late”, “Barbarella”. L'headliner si è presentato sul palco alle 21:45, quindi perfettamente in orario, tra i pochi rapper ad essere accompagnato da una band in carne ed ossa. Questo è un punto nodale, per chi scrive: i precedenti concerti a cui abbiamo assistito, infatti, vedevano il cantante di turno vicariato prevalentemente da una consolle. Non è una cosa negativa, certo, ma, parlando di musica dal vivo, ci si aspetta anche che venga suonata in prima persona, non soltanto cantata su basi pre-registrate. Frah Quintale, quindi, a modesto parere di chi scrive, parte avvantaggiato e merita un plauso. E siccome abbiamo menzionato la band, doverosamente ne tratteggiamo la composizione: il leader era accompagnato dal pianista romano Benjamin Ventura e da una sezione ritmica composta da Bruno Bellissimo e Bonito, rispettivamente basso e batteria. La scaletta si è aperta con il notissimo “8 miliardi di persone”, che ha avuto il compito, riuscitissimo, di scaldare gli animi. A seguire, “Quando finisce” e “Nuova Fissa”, tratti del nuovissimo EP “Storia Breve”. Il tempo di proporre “Si può darsi”, “Buio di giorno”, “Gabbiani” e l’artista ha lasciato il posto a brani più datati - “Hai visto mai“, “Floppino“, “Cratere“, “Colpa del vino" - estratti dal suo esordio discografico “Regardez moi“, cosa che ha chiaramente accontentato anche i fan più longevi, non meno presenti dei giovanissimi. Diversi anche gli estratti da “Banzai”, album non meno apprezzato: “Due ali”, “Lambada”, “Amarena”, “Le sigarette” e “Sempre Bene”. Quasi a fine concerto, con il singolo “Nei treni della notte”, si è assistito al massimo coinvolgimento del pubblico, in quanto lo stesso musicista ha chiesto ai presenti di accendere torce e accendini, creando un momento suggestivo di sicuro impatto emotivo. “Si ah”, certamente fra le sue canzoni più note, è stata conservata per il finale, riportando la platea ad emozioni forti e ad un trasporto fisico piuttosto coinvolgente. |
Frah Quintale: voce Opening act: Tutum Rush
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