Eccolo, il live che tutti aspettavamo da Neil Young. Dopo il deludente "Return to Greendale" - che ha proposto integralmente (e purtroppo pedissequamente), un concept un tantino dispersivo e a tratti sbiadito, tralasciando brani di tutti gli altri (innumerevoli) album del canadese - questo "Way Down in the Rust Bucket" è un vero toccasana per gli esigenti palati dei suoi fan.
Registrato il 13 novembre 1990 al The Catalyst di Santa Cruz, in California, dove la band si esercitava in vista del tour di supporto a "Ragged Glory", il meraviglioso album di quel periodo, il disco pubblica quasi la scaletta integrale di quella serata. Lo spettacolo consisteva in tre set e un bis, riportando pezzi contenuti nella citata fatica discografica, così come molti classici attinti dai lavori precedenti. L'unica traccia che vi è omessa è purtroppo "Cowgirl in the Sand", che subì un danno in fase di registrazione. Pur essendo il brano presente nella versione dvd (con stacchi interruttivi e un mix comunque di bassa fedeltà), il cantante ha pertanto deciso di rimuoverlo dalla tracklist del doppio cd e del quadruplo vinile. Detto ciò, siamo su livelli artisti di elevatissimo pregio: le coordinate sonore sono quelle ruvide e rustiche già espresse in "Time Fades Away" (1973), "Live Rust" e "Rust Never Sleep" (entrambi del 1979) e "Weld" (1991), di cui quest'album può considerarsi il gemello eterozigote, giacché attinto dal medesimo periodo storico, pur presentando brani lì assenti (e viceversa). Tra questi, preme segnalare "Sedan Delivery", "Homegrown" (abbiamo recensito QUI l'omonimo album postumo), e "Bite the Bullet", pezzo accattivante tratto da "American Stars 'N Bars", assente in qualsiasi altro disco dal vivo di Young & soci (non è l'unico caso: "Surfer Joe and Moe the Sleaze" e "T-bone", originariamente presenti nel controverso "Reactor", sono qui inseriti in un live per la prima volta, peraltro in versioni perfettamente contestualizzate). Vanno infine segnalati, come apice artistico del disco, le interpretazioni magnificamente dilatate di "Love to Burn", "Over and Over", "Danger Bird", "Like a Hurricane", "Love and Only Love" e "Cortez the Killer", tutti di lunghezza compresa tra i 10 e i 14 minuti, con pregevolissime jammate del quartetto, mai coeso e osmotico come in questo caso. Un live fondamentale per apprezzare la grezza ma seminale energia del Young elettrico sul palco.
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Neil Young – vocals, guitar Ralph Molina – drums, vocals Frank Sampedro – guitar, Stringman, vocals Billy Talbot – bass guitar, vocals
Anno: 2021 Label: Reprise Genere: rock, hard rock, country rock
tracklist: 1. "Country Home" - 9:13 2. "Surfer Joe and Moe the Sleaze" - 5:40 3. "Love to Burn" - 13:54 4. "Days That Used to Be" - 4:56 5. "Bite the Bullet" - 3:58 6. "Cinnamon Girl" - 4:04 7. "Farmer John" - 6:01 8. "Over and Over" - 10:20 9. "Danger Bird" - 10:26 10. "Don’t Cry No Tears" - 4:22 11. "Sedan Delivery" - 5:44 12. "Roll Another Number (For the Road)" - 4:45 13. "Fuckin’ Up" - 5:12 14. "T-Bone" - 6:44 15. "Homegrown" - 4:46 16. "Mansion on the Hill" - 5:58 17. "Like a Hurricane" 12:56 18. "Love and Only Love" - 13:16 19. "Cortez the Killer" - 11:24
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