Giunti alla loro terza fatica discografica, i toscani Lithio attingono pienamente da un grunge d'annata, pur largamente indurito, che arricchiscono con testi in italiano mai prevedibili e/o banali, a vocazione squisitamente introspettiva.
Se si esclude “L’Equilibrista” - brano radiofonico, comunque di qualità, chiaramente indirizzato verso sonorità gothic, unico caso dell'intera fatica discografica - la band vanta ascendenze piuttosto blasonate, su tutti Linkin Park e Alter Bridge e, andando a ritroso nel tempo, Pearl Jam e Stone Temple Pilots. Il gruppo è piuttosto massiccio nei modi, non spicci ma certamente diretti, a tratti estremamente granitici, mentre i testi, cosa assai rara in terra nostrana, sono perfettamente adattati, modellati con sapienza a sonorità che italiane non sono: il risultato è quantomai convincente. Questi signori sanno suonare bene e colpiscono diritto sul muso con arrangiamenti azzeccati e una propensione ad una composizione piuttosto articolata. Sono certo che, dal vivo, costoro siano perfettamente in grado di lasciare il segno e, in tal senso, auspico una calata in terra capitolina, possibilmente a breve.
label: Bagana anno: 2019 genere: grunge, hard rock
Tracklist: Shibuya L’Equilibrista Fuori da Qui Noi Siamo Qui La Lunga Strada Il Grande Inganno Icaro La Dea Della Guerra Sono Lo Stesso Fino a Qui Welcome to the Show
Line up: Daniele Scardina (Voce) Leonardo Mitidieri (Batteria) Michele Colantuoni (Basso) Marco Melillo (Chitarra)
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