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Les Fleurs Des Maladives
Il Rock è Morto

Se il rock fosse davvero morto, il nuovo album dei “Les Fleurs Des Maladives” non avrebbe senso di esistere.
É dunque soltanto una pungente provocazione il titolo che la band comasca dà al secondo full-length della loro carriera.
Il disco, come una spugna, è intriso di potenti riff di chitarra che sgorgano da un’anima affacciata sull'orizzonte del mattino. Sorgono quindi dieci storie dentro alle quali vivono emozioni e personaggi che provano a dare un senso al mistico movimento chiamato comunemente rock’n’roll. Il sound contenuto nell’album ha un carattere esplosivo come l’inarrestabile distruzione cantata in “Homo Sapiens”. I ritmi concitati accompagnano ironia ed istigazioni taglienti aggrovigliate ai testi cantati in italiano. Brani funambolici trascinano con sé un fiume di adrenalina che esonda in “Attacchi di panico”, in “La canzone del condannato”, ma soprattutto nella title track “Il Rock è morto”. Fra tanto delirio c’è spazio anche per una tenera poesia accatastata tra le macerie di “Chernobyl”, una storia d’amore aggrappata ai tanti interrogativi su un progresso che dovrebbe iniziare dal cuore prima di propagarsi sulle nostre vite.
Merita una particolare nota di attenzione l’omaggio che il trio lombardo, affiancato dalla bella voce di Alteria, dedica a Lucio Battisti. Il suo “Le tre verità” del 1971 fu un brano innovativo che introdusse, nel panorama musicale nostrano, sonorità punk, new-wave e psichedeliche. La rivisitazione fatta dai “Les Fleurs Des Maladives” è assolutamente all’altezza, un’ottima prova compositiva, un’iniezione emozionale.
“Il Rock è Morto”, valorizzato dalla produzione artistica di Max Zanotti, è un disco d’impatto dal carattere vincente che non si lascia sopraffare dall’immobilità della noia.
Mark David Chapman (l’assassino di John Lennon) capeggia sulla copertina del disco ignaro del fatto che dal suo gesto siano nate una miriade di ispirazioni dalle quali il rock è uscito più fortificato di prima.
I fiori sbocciati alle "Maladive" ne sono la prova evidente.

Anno: 2017
Label: Ostile Records
Genere: Rock/Alternative Rock

Tracklist:

01. Rock’n’Roll
02. Homo Sapiens
03. La grande truffa dell’indie-rock
04. Attacchi di panico
05. Chernobyl
06. NABA design blues
07. La canzone del condannato
08. Il Rock è morto
09. Le tre verità (featuring Alteria)
10. La fine dello spettacolo

Formazione:

Davide: voce, chitarra
Ugo: basso
Alberto: batteria

 



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