Per quel che mi risulta, la musica è il mezzo più magico ed efficace per addentrarsi nel proprio mondo contemplativo e aiuta a sputare rospi pesanti che, altrimenti, rimarrebbero bloccati nell’anima con tormenti vari. Ebbene, Massimiliano Cremona col suo secondo lavoro L’inverno è passato non aveva nessuna voglia di tenerseli ed ha sviscerato ed espulso tutto in un’autoterapia di 10 sedute, musicate sotto forma di confidenziale sfera cantautorale.
Tanto per farvi un’idea, ve la metto sotto forma di proporzione: Roger Waters sta a The Wall come Cremona sta a L’inverno è passato, nel senso che li accomuna il tentativo di allontanare un grande dolore. Il primo, per la perdita del padre in guerra, mentre per il cantautore di Verbania, l'esorcizzare dei dispiaceri. L’approccio con questo album ha matrice indubbiamente intimista benché, episodicamente, Massimiliano non dimentica la scorpacciata di ascolti rock che ha caratterizzato la sua crescita musicale, inserendo piccole zeppe di impennate chitarristiche come “Disincanto” e “Sospetti” o strumenti come flauto, armonica e banjo che furono di Jethro Tull, degli indiani d’America e del country. Su questo fronte, significative sono “La spiegazione” e “Canzone per un amico” che assumono l’aspetto di canzone-interrogazione per chiedersi se sia sufficiente auscultare se stessi per indagare il proprio mondo interiore o per star vicini ad un amico in difficoltà.
Year: 2016 Tracklist: FORMAZIONE:
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