IIn un mondo improvvisamente buio, “I Nastri” illuminano, ad intermittenza, i pensieri degli uomini fatti di illusioni, di storie, di consapevolezze, di speranze, concretizzando qualsiasi dubbio in un’unica certezza: la musica. La band meneghina presenta “Cos’hai in mente?”, il secondo album vestito di una copertina ambigua raffigurante una noce su sfondo verde che ricorda molto un cervello. Il messaggio visivo è il presagio ad un sinuoso viaggio interiore. Come in una pista di autoscontri, i suoni e le parole entrano in colluttazione generando una musica pressoché elettronica contaminata da un pop melodico e rock sperimentale trascinato in una metrica vocale tipica dell’hip-hop. All’interno del giovane terzetto scorre una buona sintonia che, unita a determinazione e coraggio, sfocia in un mare brulicante di idee singolari. Nonostante gli innumerevoli suoni, il disco viaggia su ritmi morbidi e piuttosto lenti, ad eccezione di “Una cosa seria” dove una voce graffiante si appropria del ritornello che stenta a svanire nella mente. Il mondo de “I Nastri” è intrigante, accarezzato da una brezza musicale che fatica un po’ a prendere velocità lasciando, in qualche circostanza, l’ascoltatore sospeso nel buio in attesa di un vento che lo trasporti verso nuove emozioni. Un lavoro comunque apprezzabile, ricco di spunti originali da valorizzare. Tracklist: 01. Synthologia Formazione: Alessio Buongiorno: tastiere, rum machine, voce
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