Debutto ispirato per il cantautore napoletano Tommaso Primo, che dopo essersi fatto già conoscere nel 2011 con il singolo “Canzone a Carmela”, nel 2013 con il singolo “Gioia” e nello stesso anno con l’EP “Posillipo interno 13”, si ripropone ora al pubblico con un il suo primo album ricco di fantasia e di melodia.
Sia chiaro da subito che, sebbene tutti i testi siano rigorosamente in idioma partenopeo stretto, lo stile non riguarda minimamente quello dei neomelodici. Un dialetto comunque sfruttato a dovere dal cantautore, che riesce a coglierne tutta la musicalità e l’armonia maturati nel corso di centinaia di anni di tradizione musicale, senza abbandonarsi o perdersi in nostalgici deja-vu. Dieci tracce che tra ritmi esotici, qualche accenno di samba e qualcuno di bossa nova, raccontano di sentimenti, passioni ed emozioni, vissuti tra fiaba e realtà all’ombra del Vesuvio, in una città dove regnano sovrani i contrasti. Affascinante e suggestiva l’idea di trarre spunto da personaggi da favola che portano l’immaginario collettivo ad evadere dalla cruda e banale quotidianità, per lasciare il posto a testi ed atmosfere più sognanti, ma mai incoerenti. La tecnica e la timbrica vocale di Primo ricordano vagamente a più riprese quelle di Edoardo De Crescenzo, ma sicuramente ancor di più quelle di Fabio Concato d’altri tempi, senza comunque cadere mai nel plagio o nella banalità. Una durata totale di circa 31 minuti, che sebbene possano sembrare pochi, risultano intensi quanto basta per appassionare la platea. Per la produzione del disco sono stati coinvolti artisti di primo piano del panorama musicale campano, per un risultato finale di alto livello, alla portata di tutti i tipi di ascoltatori, anche e soprattutto quelli del resto della penisola, non esclusi quelli più esigenti. Pregevole la cura e la scelta stilistica degli arrangiamenti, tra cui si distingue il piano di chiara estrazione jazz del brano “Stella” ad opera di Danise e le onnipresenti chitarre acustiche del versatile Phonix. Ottima la presa in fase di registrazione e gradevoli gli art-work che accompagnano il supporto fisico. Un genere, il cantautorato, che raramente si distingue per l’innovazione, ed anche per questo generalmente non tra quelli prediletti dallo scrivente (e già questo potrebbe bastare ad incuriosire i diffidenti), che in questo caso porta però con se, non dico una ventata di novità, ma quantomeno di freschezza ed originalità. Parafrasando George Michael, un album quindi questo da ascoltare senza pregiudizi geografici, che sono sicuro riscuoterà non pochi consensi da parte di critica e pubblico in tutto lo stivale. Tracklist: 01. Flavia e il Samurai 02. Prayer for Kumbaya 03. Neapolitan Love Stories 04. Stella 05. Metafisica 06. Caramella 07. Bumba Meu Boi 08. Viola 09. Anime e Cartoon 10. Lena Formazione: Tommaso Primo: voce, testi e musiche Ciro Iovine: Batteria Gianluca Brugnano: Batteria (tr. 9) Phonix: Batteria (tr. 3 – tr. 8), cori, basso, chitarre, mandolino, tastiere, percussioni (tr. 3 – tr. 8 – tr 9). scrittura archi e fiati Dario Sansone: Voce (tr. 7), cori Fede’n’Marlen: Voce (tr. 3) Ivan D’Alessandro: Trombone Vincenzo Capasso: Tromba Giusy Arvoino: Viola Orchestra San Giovanni di Keith Goodman: Archi Danise: Pianoforte (Tr. 4)
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