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Malascena
Indisposto

Quando si è rock dentro è difficile mascherare la propria indole e i Malascena lo dimostrano in toto.

 

L'album si presenta con un look molto ad effetto, degno delle produzioni più blasonate (se non per il supporto che, seppur molto curato, ricorda i masterizzabili casalinghi), corredato da artwork, ad opera di Eleonora Busi, molto bello e ricercato, in una confezione di lusso, con una copertina degna di un quadro che tutto lascerebbe presupporre tranne che al tipo di musica proposta (e dove addirittura ad ogni traccia è dedicata una card con immagini e testi annessi). Inomma, da sola la confezione merita l’acquisto dell’album!

Questo disco d’esordio per la band emiliana, è composto da tredici tracce, per la durata di circa un’ora, il cui stile trae spunto fondamentalmente dalla musica Hard Rock, in particolare dai Led Zeppelin (su tutte, ma non solo, la traccia 8). I riff ed i temi di base sono poi stati riarrangiati con spirito Post-punk d’avanguardia (ma non troppo), per un risultato finale che ricorda a tratti i Tool ed a tratti i gruppi Grunge più classici, Nirvana compresi.

 

Il risultato finale è un’esplosiva miscela di rabbia e protesta contro tutto, tutti ed in fondo anche contro se stessi: tutti i brani sono cantati a squarciagola dalla voce graffiante di Tiziano Cicconetti, sostenuta da una chitarra perennemente distorta e da una altrettanto esasperata batteria di Luca Ferriani, in accompagnamento al sempre presente basso di Alessandro Renzetti.

 

Nel loro stile i Malascena mostrano quindi un estremismo molto spiccato, ma come spesso accade in questi casi, l’esasperazione stilistica porta ad una marcata uniformità compositiva.

 

Ciò non toglie che ”Indisposto" sia un ottimo album, ben composto, esemplarmente suonato ed intelligentemente curato negli arrangiamenti che forse però avrebbero potuto regalare qualcosa in più in termini di sound e di cantato.

 

L’impressione finale è comunque più che positiva ed il feeling tra i musicisti traspare ad ogni singola nota.

 

Eccellente la ripresa in fase di registrazione che restituisce tutte le vibrazioni degli strumenti in maniera molto realistica, il cui sound grezzo, ma allo stesso tempo pulito e accattivante, si presta bene ad un ascolto a tutto volume.

 

Anche i testi, rigorosamente in italiano, a tratti interessanti e spesso maleducati, si adattano perfettamente alla musica e riescono a trasmettere un forte senso di ribellione.

 

Ottimo esordio quindi per la band bolognese che si propone al pubblico con questo lavoro aspro e diretto, i cui presupposti lasciano ben intendere per un proficuo prosieguo di carriera.

 

 

 



Tiziano Cicconetti: Chitarra, Voce

Alessandro Renzetti: Basso, Cori

Luca Ferriani: Batteria

Anno: 2015
Label: Borghetto Dischi
Genere: Alternative Rock

Tracklist:

1.Tace in the

2.Età dei soci

3.Essere

4.Martino

5.Fuori

6.Alice

7.Mangi stracci

8.Illudimi [ di lunedì]

9.L''inquietudine delle mie nuvole

10.Della mia virtù

11.Madida

12.Moske & zanzare

13.Quante volte

 

 

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