La storia di Ace Frehley è legata ai Kiss e questo è innegabile, una storia iniziata nel 1974 con “Kiss” e terminata nel 1981 con “Music From The Elder”, po le partecipazioni in “Kiss Unplugged” del 1996 ed in “Psycho Circus” del 1998.
Poi la parentesi Frehley's Comet ed una breve carriera da solista. Cinque sono gli anni che separano “Anomaly” da Space Invader, un buon lavoro, onesto e ben suonato. Ancora una volta è il cosmo, lo spazio ad interessare il chitarrista americano, ma la musica è semplice e trascinante hard rock. “Space Invader” è la title track ed apre un lavoro che sa molto di Kiss, nei riffs, nei guitar solo e nel ritornello, stesso discorso per “Gimme A Feelin' (Radio Edit)”, trascinante e sempre molto vicina al sound dei quattro ragazzacci in maschera del periodo anni settanta. Si scende un po' di tono con “I Wanna Hold You” e “Change” è hard rock più cadenzato e con interessanti momenti chitarristici. Bello il riff di “Toys”, sempre molto Kiss, hard rock un po' sporco e grezzo ma ben suonato e “Immortal Pleasures” è una ballad elettroacustica, radiofonica e commerciale, ma sempre trascinante e “What Every Girl Wants” è sempre molto seventies ed anche glam. Bruttina la cover di “The Joker”, classico della Steve Miller Band e “Starship”, completamente strumentale, riesce a convincere grazie anche all'ottimo lavoro del chitarrista. Questo è l'Ace Frehley di oggi, praticamente simile a quello di una volta e Space Invader ne è la prova. 74/100
|
Anno: 2014 |