Con “Un’altra faccia” si cavalca ancora su siluri pank power, il ciclo dell’armonia è lo stesso degli eterni ritorni della musica. In “Tutto sa di umido” si nota il male che ci confonde e il vuoto che ci fa scifo, poi viene l’eterna notte delle pantere che si muovono tra sagome e demoni. Tutto sa di umido e nelle pozzanghere della vita i blastomi svuotano il loro siero, in bilico tra demoni che invischiano il cervello di diverticoli, tutto a fare il verso ai maestri e ai benpensanti del diniego, ossi duri di una memoria che non riesce più a mettere in fila le cose, mentre un taccuino segna, ferma e irrigidisce il tempo con accordi prolungati e fade out di dissonanze. “Naufragi in ombra” è già un bordello di ritmo fin dall’inizio, non servono rifugi inutili, ritorna il riff iniziale che è il leitmotiv del CD. “L’aria è tesa” :la pelle sopravvive tra lenti battiti di cuore come un animale in festa, allora saluti i parenti e scolori in un grigiore acerbo incazzato fino alle mutante scrollate di libidine quando l’aria è sempre più tesa in un notte che a guardarti si dispera. “Canzone di febbraio” rimanda all’odore di acido che rimane quanto tutto sembra finito, allo sguardo che si riduce nel momento grave in cui tutto puzza in gola tra gli incubi che marcano il freddo che hai dentro. L’arpeggio della chitarra draga su suoni puliti e ritmi sincopati fanno ballare sui sudori provocati dall’acido che cambia il volto e pulsa in gola tra gli incubi che ti danno la consapevolezza di appartenere solo a te stesso. 90/100
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Edoardo Frigenti: Chitarra e voce Anno: 2012 |