
Chissà come dev’essere cavalcare un’enorme mucca impazzita fuori dal recinto verso un orizzonte color pastello, così sfumato da non distinguere bene l’alba dal tramonto. Chissà come dev’essere tracciare uno scarabocchio su una preziosa pergamena fino a forarla al centro.
E accorgersi, spiando dentro il foro, che è possibile incontrare i Black Heart Procession, Laura Veirs, Kurt Cobain, Nancy Sinatra e Paul McCartney fare un pic-nic in perfetta armonia nella campagna di Daniel Johnston.
Io non lo so, ma i fiorentini Walking The Cow sono riusciti a spiegarcelo attraverso questo disco caleidoscopico, guidato dalla soave voce di Michelle Davis, capace di annientare, grazie alla sua naturalezza, una miriade di goffi tentativi d’imitazione oltreoceanica degli ultimi decenni. Quest’ultima contrastata, a tratti, dal timbro più ruvido di Paolo Moretti. Sorprendenti gli arrangiamenti, curati con paradossale ricerca di apparente casualità, ed impeccabili, come il disegno di un figlio che appartiene un po’ a tutti noi e in cui tutti ci riconosciamo un po’.
Il tutto servito in undici portate ed in perfetto equilibrio da un cameriere sui trampoli, pur senza rovesciare neanche un boccone. Forse solo qualche briciola, che non può che lasciare la curiosità ed il languore necessario per seguire l’animale fuori dal recinto, magari su qualche palco.
80/100
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Michelle Davis: Voce Paolo Moretti: Basso, chitarra elettrica, bouzuki e voce Bardus: Chitarra elettrica e acustica, mandolino elettrico, ukulele, bouzuki, keyboards e voce Nico V.: Piano, Synths, Organi, Omnichord, Harmonium e Didgeridoo Martino Lega: Batterie, loop programmino e piano
Anno: 2012 Label: White Birch Records Genere: Folktronica/Pop Sperimentale
Tracklist: 01. Summer Dress 02. Duks And Drakes 03. River P. 04. Rorschach Hands 05. Movin' Things 06. Monsters Are Easy To Draw 07. Jesus (Buy Some Porn) 08. Barry 09. Nightknocking 10. Grandchildren Are Weird 11. Sweetheart
   

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