Scritto da Giuliano Latina Martedì 01 Dicembre 2009 14:23 Letto : 2301 volte
Dopo gli ulteriori cambi di tempo di “Riding like Wild Horses” si passa a “Cries in the Dust”, che rappresenta un ritratto della disperazione umana dopo un disastro naturale e che ci sembra il miglior brano ascoltato finora, essendo più vario degli altri; infatti, dopo un lento avvio dominato da una chitarra dal timbro dark, si indurisce d'improvviso, quindi accelera in assolo per poi concludersi nella stessa maniera in cui era iniziato. “Bring the Bones Back Home”, che descrive i sentimenti provati dai soldati durante una battaglia della Grande Guerra, presenta un'alternanza tra parti cadenzate ed improvvisi assalti thrash metal. “Uqbar”, che ci fa scoprire una terra misteriosa, è una canzone caratterizzata da alcuni elementi prog ed epic metal, mentre la compatta “Greed for Power” riguarda un capo che trova la propria soddisfazione nelle bugie tramite le quali manda il proprio popolo a morire in guerra; l'aggressivo prog metal “Sweet Eternal Pain” tratta di una vita futura basata su un nuovo ordine legato ad antichi ideali, mentre la conclusiva e rapida “Greetings from Hell” narra la vita infernale di un uomo senza più speranze. Il disco è marchiato in modo indelebile da un timbro molto aggressivo, che a nostro parere può essere migliorato curando maggiormente la pronuncia di alcune parole ed evitando di forzare eccessivamente le corde vocali; anche se i pezzi migliorano man mano che l'ascolto procede, molti di essi ci sembrano un po' ripetitivi e non ci lasciano grandi emozioni, pur essendo strutturati su testi interessanti e su una discreta tecnica strumentale. Poichè lo stile proposto dai Nexxt varca i rigidi confini tipicamente esistenti tra i vari settori del mondo heavy metal, in quanto oscilla tra classic, thrash e prog, suggeriamo l'album agli accaniti seguaci di Pantera, Machine Head e Mastodon. 63/100
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Cristian Tricarico: Voce Anno: 2007 |