“Siamo dei matusa. Siamo i pionieri del punk rock californiano. I numeri uno in questo campo”.
I Lagwagon ci appaiono così, sfottenti e burloni nel contempo, nella loro ultima fatica discografica, che poi tanto “faticosa” in realtà non si può certamente definire. “Perché?”- chiederete voi. Perché la band ha stancato: ok sono stati realmente i pionieri del punk rock californiano. Hanno fatto successo e se vogliamo, pure un’epoca. Li hanno copiati in massa sia nel nostro ridente paesello sia all’estero. Sono nati migliaia di loro cloni senza arte né parte che amano sgambettare sui palchi di pub fumosi e polverosi, illudendosi di essere delle vere e proprie star. E loro se ne stavano lì ad osservarli dall’alto della loro superiorità beffeggiandoli velatamente. Ok carissimi Lagwagon: il successo ( come dicevamo prima) lo avete ottenuto. E qui non ci piove: il numero delle copie dei vostri dischi venduti in tutto il mondo parla chiaro. Ma ora è giunto il momento di cambiare: siete cresciuti. Non siete più dei ragazzini brufolosi! Che senso ha riproporre ancora dopo anni lo stesso identico sound ma sopratutto canzoni che sembrano quasi tutte uguali ? O ancor più simili a vostri pezzi precedentemente incisi ? Che senso ha dunque registrare e successivamente dare alle stampe un disco come “I think my older brother used to listen to Lagwagon” ?. E ancor più inserire al suo interno sette brani privi di alcun guizzo creativo. Nessuno se non quello di voler dimostrare di riuscire a vendere ancora una volta migliaia di copie solo per il fatto di essere i Lagwagon.... Che amarezza! 50/100
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Joey: Voce Anno: 2008 |