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Soft Machine
Drop

Australiano di nascita, il batterista Phil Howard ha collaborato con i Soft Machine per soli cinque mesi, ma la sua influenza sul gruppo di transizione nella libera improvvisazione musicale è stata tremenda. Ha registrato infatti un solo lato di un LP del gruppo (il side A per essere precisi di Fifth) ed ha partecipato ad una serie di concerti nel Regno Unito ed in Europa con la band, che comprendeva allora anche il sassofonista Elton Dean (che ha portato Howard nei Soft Machine per sostituire la partenza di Robert Wyatt), il tastierista Mike Ratledge ed il bassista Hugh Hopper. I concerti europei includevano anche la leggendaria partecipazione al più prestigioso Festival Jazz dell'epoca, il Donaueschingen Musiktage, organizzato da Ernst-Joachim Berendt. Howard aveva portato all'interno del quartetto una sorta di selvaggio muro sonoro-tecnico, ed ha guidato i quattro artisti conducendoli al raggiungimento di picchi senza precedenti nella musica improvvisata, elaborati attorno a temi all'inizio di ogni brano, alcuni strutturati sullo stesso pattern, come in molto free jazz, fiorito in seguito alle esplorazioni dei pionieri John Coltrane, Eric Dolphy e molti altri. Purtroppo la militanza di Howard all'interno del gruppo è stata limitata, poichè la band era in attesa per la sua sostituzione di John Marshall, in procinto di terminare il suo precedente impegno con Jack Bruce. Malauguratamente, dopo la sua partenza dai Soft Machine, molto poco materiale di questo batterista dall'immenso talento è stato pubblicato. Qualcosa può essere ascoltato sull'album solista d'esordio di Elton Dean intitolato Just Us (1972) e ristampato dalla Cuneiform nel 1998: un vero must per chi non lo possedesse.
La musica inclusa in questo Drop, tutta catturata dal vivo durante il tour tedesco dei Soft Machine che ha fatto seguito alla apparizione al già menzionato Donaueschingen Musiktage festival, ed è un esempio di prima qualità del loro immenso talento, ci consegna infatti alcuni potenti momenti di jazz europeo, qualcosa che può essere goduto non solo dal semplice fan, ma anche da ogni appassionato di musica jazz moderna in tutto il mondo.
Due dei brani presenti nell'album sono estrapolati dal loro capolavoro del 1970, Third: Out-Bloody-Rageous e Slightly All The Time. Le altre tracce provengono dai lavori più 'recenti', il già citato Fifth con All White, Drop, Pigling Bland, As If, M.C. e sono costruite sotto la forma di un unico interminabile pezzo eseguito on stage. Da questa registrazione appare chiara l'enorme energia di impressa da Howard sui tamburi che combinata con le escursioni free jazz di Dean contribuisce a creare una tensione vistosa rispetto all'approccio più strutturato di Ratledge ed Hopper. Su Drop ciò non determina mai la creazione di un conflitto, ma genera vere e proprie faville sonore. Allora grazie alla MoonJune Records per questo importante lavoro teso alla valorizzazione e al recupero di materiale che altrimenti sarebbe andato inevitabilmente disperso.

85/100


Mike Ratledge: Lowrey Organ, Fender Rhodes Electric Piano
Elton Dean: Saxello, Alto Sax, Fender Rhodes Electric Piano
Hugh Hopper: Bass Guitar
Phil Howard: Drums

Anno: 2008
Label: MoonJune Records
Genere: Jazz/Rock

Tracklist:
01. Neo Caliban Grides
02. All White
03. Slightly All The Time
04. Drop
05. M.C.
06. Out-Bloody-Rageous
07. As If
08. Dark Swing
09. Intropigling
10. Pigling Bland

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