Il decimo album dell'ex Genesis Steve Hackett, originariamente stampato nelle sole versioni cd e cassetta, viene oggi pubblicato per la prima volta in vinile, circostanza che ci permette di parlarne nuovamente, a distanza di ben 30 anni dalla sua prima pubblicazione.
Si tratta di un album pregevole, nel suo complesso, contenendo brani sublimi, pur intervallati da momenti non felicissimi (cosa, peraltro, comune ad altre prove solistiche del nostro). Ci sono dei piccoli capolavori, qui, in grado, di competere con le ottime tracce che contraddistinguono album come "Voyage of the Acolyte" (1975), "Please Don't Touch!" (1978), "Spectral Mornings" (1979), certamente le sue prove soliste migliori di sempre. Quando sceglie la compagine malinconica e sognante, l'artista non sbaglia un colpo: "Sierra Quemada", "There Are Many Sides to the Night", "Walking Away from Rainbows", "Take These Pearls", giusto per citarne alcuni episodi. Il primo brano, ad esempio, è ricco di chitarre nostalgiche, accompagnate da un sottile gioco di tastiere, combinazione che offre l'illusione di di galleggiare letteralmente per aria. "There Are Many Sides to the Night", ancora, è un pezzo perfetto per le giornate autunnali piovose, dalla struttura fragile ma incantevole. L'incantevole copertina, peraltro, a parere di chi scrive tra le migliori dell'intera discografia, progettata e realizzata dall'allora moglie Kim Poor, incarna perfettamente lo spirto etereo appena descritto. Non felicissima la direzione più rock, scelta dall'inglese, ad esempio in "In The Heart of the City" e "Vampyre with a Healthy Appetite", brani non malvagi ma assolutamente decontestualizzati rispetto a quanto citato poco sopra, per via di scelte ritmiche cadenzate e soluzioni prevalentemente decise e secche. Questi ed una manciata di altri, peraltro, sono penalizzate dalla voce di Steve Hackett, mai stata esaltante, invero (all'epoca lo era ancora meno di oggi). Quanto appena riferito, purtroppo, che tratteggia immancabilmente due differenti contesti sonori, tra loro poco compatibili, non consente di collocare questo album tra i migliori del chitarrista. In chiusura, si segnala la presenza di "Theatre of Sleep", bonus track presente in successive ristampe dell'opera (sempre in cd), e l'assenza di "Cassandra", pezzo inedito con l'ospitata di Brian May, in origine presente solo nella versione USA e Argentina del cd (circostanza assai incomprensibile ed ingiustificata se si pensa che il doppio vinile presenta una facciata completamente vuota, segnatamente etched). A titolo di completezza, infine, si segnala "Full Moon And Empty Skies", ottimo bootleg documentante una data estratta dal tour organizzato per promuovere questo album, edito in doppio cd sempre nel 1993 dalla pirata Alternative Recording Company, registrato nel magnifico scenario di Villa Torlonia, a Frascati, il 5 luglio dello stesso anno, di fronte a pochissimi e fortunatissimi eletti (tra i quali chi scrive). |
Steve Hackett – guitar, vocals, stepp, noises off, harmonica, string arrangements, rainstick Anno: 2023 (1993) |