Scritto da Paolo Marchegiani Giovedì 08 Giugno 2006 20:48 Letto : 3823 volte
In buona sostanza il comunicato stampa della Voiceprint riesce in maniera piuttosto illuminante ad esemplificare l'inclinazione che anima l'album : “Benchè la calma iniziale dell’album sia sconcertante, Tippett e gli altri musicisti sottopongono la musica al microscopio esaminando i particolari che si possono trovare nel piccolo mondo interiore che esiste tra le note, i musicisti e l’ascoltatore”. Infatti Blueprint può essere considerato, a ragione, una sorta di sperimentazione, dal piglio scientifico, condotta impiegando il suono del silenzio, impegnato nell'assorbire le sfaccettature date da rumori, dissesti, suoni disarmonici e dall’indescrivibile voce di Julie Tippett, il tutto mescolato dal singolarissimo pianoforte di Keith Tippett. Un album dalla forma libera e privo di compromessi, di quelli che alla distanza di quasi trent’anni è importante cercare di fare proprio. 75/100
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Keith Tippett: Piano Anno: 1972 |